Avvenire di Calabria

La giuslavorista ha ufficializzato la sa candidatura attraverso il proprio profilo facebook con un lungo post

Né col centrodestra, né col Pd: Angela Marcianò corre da sola

Federico Minniti

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Ora è ufficiale: Angela Marcianò sarà della partita alle prossime elezioni comunali di Reggio Calabria. La giuslavorista, già assessore ai Lavori Pubblici durante il primo esecutivo guidato da Giuseppe Falcomatà, ha ufficializzato la sua candidatura attraverso il proprio profilo facebook con un lungo post.

«Non prospettiamo giornate di sole o primavere improbabili ma un cielo di stelle luminose che seppur apparentemente piccole non potranno mai essere offuscate da interferenze o potentati di qualsivoglia genere e tipo. In queste ore sarebbe troppo facile parlare alla pancia delle persone ma sarebbe meschino oltre che inutile. Vogliamo rivolgerci alle “intelligenze" di questa Città. E non uso un plurale maiestatis per delirio di onnipotenza o megalomania. Sono solo un portavoce che parla a nome di gente libera e fiera. Persone che sanno bene da dove sono partite e ancora meglio dove sono arrivate con le loro uniche forze. Basta fare politica evidenziando le problematiche che affliggono Reggio», ha scritto ai suoi followers.

Il nome di Angela Marcianò allarga ancor più il fronte civico: dopo Saverio Pazzano, Nino Liotta, Fabio Putortì e Maria Laura Tortorella (elencate in ordine cronologico di annuncio della propria candidatura, ndr) si aggiunge anche l'ex componente della segreteria del Partito Democratico che ha già annunciato di voler gareggiare senza alcun vessillo politico. 

«Finiamola con le critiche all’attuale o alle passate amministrazioni o peggio basta gioire come le iene per la fine politica degli avversari. Ognuno - spiega la Marcianò - faccia il proprio lavoro bandendo la permalosità e le strumentalizzazioni. Il diritto di critica lo lasciamo ai giornalisti e l’amministrazione della giustizia ai magistrati. Entrambi impegnati in un lavoro di grandissima responsabilità. I politici (troppo spesso solo politicanti) devono servire i propri concittadini, garantire loro servizi pubblici essenziali e rappresentarli ad ogni livello con credibilità e onore.  Occorre attorniarsi di persone libere, competenti, coraggiose e umane. Non ci si può concentrare sulle debolezze dell’avversario con il fine di svilirlo e fare la parte dei giganti solo durante le campagne elettorali. È tempo che si sottrae alle idee, ai buoni propositi ed ai fatti. Noi non vogliamo demolire gli avversari, noi vogliamo salvare la città».
 
Eppure il nome della Marcianò era stato accostato un po' a tutti: prima al M5s (durante il primo incontro "perlustrativo" della giuslavorista era presente anche uno dei portavoce storici dei pentastellati, Fabio Foti) poi al centrodestra con tentativi di abboccamenti saldamente rimandati al mittente da parte dell'entourage della Marcianò.

E come lo stesso ex assessore specifica: «Vogliamo parlare ai nostri concittadini di quello che si può fare e di come farlo, non promettere quello che non potrà mai farsi. Non parliamo al condizionale ma al presente. Con un’unica parola d’ordine: umiltà. Niente ricette infallibili ma l’impegno di fare dello studio serio, sia delle problematiche che delle soluzioni praticabili, un metodo quotidiano di risoluzione dei problemi. Scelte condivise con la gente, ascoltandone critiche e suggerimenti e non per gentile concessione o mera propaganda ma per dovere istituzionale. 
Sappiamo bene la differenza tra indirizzo politico e ruolo gestionale dei dirigenti ma se un politico è impreparato non potrà mai rappresentare alcun interesse e non potrà mai far “riemergere” questa città».
 
La scelta è quella di correre da sola, rappresentare la "terza via" in un affollatissimo assemblement di liste civiche, le cui - per ora - sembrano richiedere massima autonomia l'una dall'altra. Ma si sa, il tempo dei pontieri non tarderà ad arrivare.

«Alziamo la testa da terra o dal cellulare mentre camminiamo per le strade della nostra Reggio. Riconosciamoci e sosteniamoci vicendevolmente sulla base di semplici ed essenziali valori comuni e non per una manciata di voti in più. Scegliendo con convinzione questa via, esclusivamente orientata al bene comune, acquisiremo una nuova “consapevolezza” che è come dire di aver già vinto», evidenzia Marcianò lanciando più di una stoccata all'ex compagno di partito e attuale primo inquilino a Palazzo San Giorgio 

Giuseppe Falcomatà, ricandidato dal Pd, rimane sulle sue posizione con notevoli defezioni (Marino e Paris già registrate ed altre in divenire, sponda Udc); mentre per il centrodestra - dopo l'arresto di Creazzo - sembrerebbe che il nome uscirà tra Lega e Forza Italia. 

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