Avvenire di Calabria

Proposta di legge del consigliere regionale, Giudiceandrea

Nella patria del narcotraffico si prova a legalizzare la cannabis

Federico Minniti

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Aumenta la consapevolezza, giudiziaria e sociale, dello strapotere della 'ndrangheta rispetto al narcotraffico internazionale e la casa dei calabresi, Palazzo Campanella, si starebbe per pronunciare in merito a una proposta di legge sulla legalizzazione dell'uso della cannabis in Calabria.
Un provvedimento vergato - sembrerebbe - da Giuseppe Giudiceandrea, capogruppo di "Democratici e progressisti", la lista personale del governatore Mario Oliverio. A oggi vi è un annuncio pubblico dell'impegno del deputato regionale in materiale, ma consultando il portale del Consiglio Regionale non vi è ombra di questa proposta di legge.
Non sarebbe la prima volta, col tentativo di estrarla dal cilindo a lavori in corso. Ad anticipare l'azione amministrativa ci ha pensato un incontro a Lamezia a cui ha partecipato, tra gli altri, anche Enza Bruno Bossio, maggiorente del Partito Democratico in Calabria.
In questa occasione si è instradata l'opportunità di un "progetto-pilota" con coltivazioni "di tipo dimostrativo in regione". Le piante saranno a cinque foglie, le stesse, più volte sequestrate dalle forze dell'ordine nell'attività quotidiana del controllo del territorio.
Ci viene da chiederci: chissà cosa ne penseranno di questa iniziativa sia Nicola Gratteri che Federico Cafiero de Raho, i due procuratori in primissima linea contro la 'ndrangheta, che hanno più volte biasimato l'attività del legislatore nel merito, sottolineando come non verrà sottratto un solo centesimo alla criminalità organizzata.
Così come sarebbe curioso capire cosa ne pensa Arturo Bova, compagno di partito e presidente della commissione anti-'ndrangheta che nelle audizioni per il varo della legge regionale ad hoc ha ascoltato anche le comunità terapeutiche di recupero dei tossicodipendenti.
Chissà, infine, se proprio gli operatori del settore siano stati mai interpellati sul substrato sociale su cui andrà a incidere questa eventuale legge calabrese.
Certo, il mandato di Giudiceandrea non manca di estremi tentativi per introdurre un'ideologia de-umanizzante: dalla legge "contro" l'obiezione di coscienza dei medici all'introduzione della teoria gender nelle aule scolastiche, il capogruppo della lista di Mario Oliverio, ne sta facendo un vessillo di impegno politico.

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