Sanità penitenziaria, da Reggio Calabria modelli virtuosi
Il 12 luglio si è riunito il secondo tavolo interistituzionale sulla sanità penitenziaria a Reggio Calabria. La Garante Russo: «Emersi spunti interessanti in chiave futura».
Stefano Musolino, magistrato reggino, ha voluto seguire in prima persona tutta l’organizzazione dell’iniziativa di oggi 22 maggio alle 18.15 intitolata «Murali contro la paura. Capaci di r(i)esistere». Dai sopralluoghi agli incontri con le associazioni. Lo abbiamo ascoltato a pochi giorni dall’evento.
L’Anm ad Arghillà Nord. Perché questa scelta?
Prima di tutto vengono i diritti. Abbiamo immaginato di porre al centro dell’attenzione pubblica proprio la marginalità sociale che rappresenta Arghillà per il nostro territorio.
Si è interfacciato con parte della società civile reggina. Come giudica questa risposta?
Si tratta di un’iniziativa pienamente condivisa con le forze positive del territorio. Si parla poco delle grandi cose che i cittadini reggini stanno facendo ad Arghillà. C’è stata una vera e propria esplosione della «voglia di fare».
In ricordo della strage di Capaci. Come preservare la memoria?
Le cose cambiano quando si riesce a interpellare la coscienza individuale delle persone. Proveremo a fare proprio questo: occorre fare memoria di una Calabria dimenticata che è stata capace di resistere.
’Ndrangheta e disagio giovanile. Quali strumenti per prevenire questo contagio?
Vincendo il disagio: ognuno ha il diritto di venirne fuori. Bisogna dare sempre un’altra opportunità a questi ragazzi. La ‘ndrangheta non si sconfigge con la repressione; serve avviare circuiti virtuosi.
Il 12 luglio si è riunito il secondo tavolo interistituzionale sulla sanità penitenziaria a Reggio Calabria. La Garante Russo: «Emersi spunti interessanti in chiave futura».
Lunedì si terrà un importante convegno a Reggio Calabria alla presenza, tra gli altri, del presidente nazionale delle Acli. Interverranno don Francesco Megale e il pm Stefano Musolino.
Arghillà, tra rifiuti e disservizi. L’altra faccia triste del quartiere reggino «dimenticato da tutti». Una forte denuncia arriva da parrocchia e residenti della zona.