
Oggi la Chiesa celebra la memoria liturgica di San Francesco Saverio
Un “gigante” della Missione e grande evangelizzatore, fu il primo a predicare in Giappone. Nel 1927 viene proclamato patrono delle missioni insieme a Sante Teresa di Lisieux.
Oggi la Chiesa festeggia i santi Cosma e Damiano, i gemelli medici che curavano gratis. Secondo un’ antica tradizione subirono il martirio a Ciro in Siria durante il regno di Diocleziano e il loro culto si diffuse in tutta la Chiesa fin dal IV secolo. Si festeggiano il 26 settembre perché questa è la probabile data della dedicazione della basilica che a Roma porta il loro nome, edificata da Felice IV (525-530).
Cosma e Damiano sono patroni di medici, chirurghi e farmacisti. Curavano gratis i malati e per questo furono martirizzati sotto Dioclezano. Per questo sono chiamati Santi Medici. Il loro culto è diffuso, in Italia, soprattutto al Centro Sud. A Bitonto (Bari) il Santuario a loro dedicato attira migliaia di pellegrini ogni anno.
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Sulla vita di Cosma e Damiano le notizie sono scarse. Si sa che erano gemelli e cristiani. Nati in Arabia, si dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato l'arte medica in Siria. Ma erano medici speciali. Spinti da un'ispirazione superiore infatti non si facevano pagare. Di qui il soprannome di anàrgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»). Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato. Una missione che costò la vita ai due fratelli, che vennero martirizzati. Durante il regno dell'imperatore Diocleziano, forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare. Successe a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri vengono sepolti. Un'altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro.
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Il culto di Cosma e Damiano è attestato con certezza fin dal V secolo. Già poco tempo dopo la morte: dedicazione di chiese e monasteri a Costantinopoli, in Asia Minore, in Bulgaria, in Grecia, a Gerusalemme. La loro fama è giunta rapida in Occidente, partendo da Roma, con l’ oratorio dedicato loro da papa Simmaco (498- 514) e con la basilica voluta da Felice IV (526-530). I loro due nomi, poi, sono stati pronunciati infinite volte, sotto tutti i cieli, ogni giorno a partire dal VI secolo, nel Canone della Messa, che dopo gli Apostoli ricorda dodici martiri, chiudendo l’ elenco appunto con i loro nomi: Cosma e Damiano. Il culto per i due Santi, passato dall’ Oriente all’ Europa, «si mantenne straordinariamente vivo fino a tutto il Rinascimento, dando luogo a un’ iconografia tra le più ricche dell’ Occidente, specie in Italia, Francia e Germania» (Maria Letizia Casanova). A più di mille anni dalla loro morte, si dà il nome di uno di loro a quello che poi i fiorentini chiameranno padre della patria: Cosimo de’ Medici il Vecchio. E la casata chiama a illustrare la vita dei due santi guaritori artisti come il Beato Angelico, Filippo Lippi e Sandro Botticelli.
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