Avvenire di Calabria

Oltre i confini. Inizia la visita pastorale dell’arcivescovo Morrone

di Antonio Bacciarelli *

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Don Antonio Bacciarelli, vicario episcopale per l'evangelizzazione della arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova, propone una riflessione in vista dell'imminente apertura della prima visita pastorale dell'arcivescovo Fortunato Morrone.

La visita pastorale di Morrone, i giovani «grande scelta preferenziale»

Nella lettera pastorale “Al passo di Gesù” l’arcivescovo Fortunato, nella conclusione, annunciava l’inizio della sua prima visita pastorale, intenzione che comunque già aveva espresso più volte in diverse omelie e nei vari incontri con il clero e con i laici nelle diverse riunioni dei consigli pastorali e presbiterali e in altri interventi.


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Così il 25 gennaio, con una solenne concelebrazione eucaristica in Cattedrale, si darà ufficialmente inizio alla suddetta visita, in una data quantomai significativa, 25 gennaio appunto, Festa della Conversione di San Paolo, patrono della Arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova. Questo evento ecclesiale, da cogliere come un’opportunità dello Spirito del Signore e che permetterà al vescovo di condividere la grazia che il Signore ci elargisce gratuitamente, di conoscerci più da vicino ed interagire con noi per spingerci ad osare di più verso nuovi cammini di crescita in quanto la novità evangelica non sopporta otri vecchi (cfr. Mt. 9,17); conoscerà una prima fase, per tutto il 2024, a livello zonale, per esercitarci a vivere il nostro essere Chiesa al di là dei confini delle nostre comunità parrocchiali, durante la quale il Pastore incontrerà le 11 zone pastorali della diocesi: commissioni pastorali zonali, giovani (grande scelta preferenziale) e famiglie, ammalati, cristiani impegnati nel sociale e nella politica, nel mondo della cultura e della solidarietà, del lavoro e della sofferenza, presbiteri, religiosi/e e laici con momenti di ascolto, preghiera, riflessione, confronto.

La seconda fase, il tempo degli incontri con le parrocchie

Nella seconda fase, invece, che inizierà nel 2025, il vescovo Fortunato farà visita a ogni singola parrocchia per avere un incontro più diretto e capillare con il Popolo di Dio. Le diverse vicarie stanno già approntando un programma per la prima fase zonale, preparandosi naturalmente con la preghiera, con una sapiente e obiettiva lettura della realtà del territorio e della comunità e con la riflessione, aiutate dal Messaggio con cui il presule vuol far conoscere scopo, stile metodo della Visita, e anche con un questionario, come richiesto dal Consiglio presbiterale e secondo anche il pensiero dello stesso arcivescovo.


PER APPROFONDIRE: Giovedì al via la prima Visita pastorale dell’arcivescovo Morrone


Ovviamente si tratta di una pista di partenza e che naturalmente contempla diverse domande (evangelizzazione e catechesi, liturgia e sacramenti, testimonianza della carità, iniziative pastorali condivise tra parrocchie, stile del cammino sinodale e vita di comunione, impegni nel sociale, sapiente e trasparente amministrazione, ecc…) e che ciascuna zona pastorale e quindi ogni Parrocchia può attenzionare in base ad esigenze e sensibilità particolari.

Queste domande dovrebbero essere prima esaminate nelle Parrocchie (Consiglio pastorale e/o Assemblea parrocchiale) e poi con il vescovo durante la visita pastorale nell’incontro con le Commissioni pastorali zonali; naturalmente questa pista di riflessione potrà essere ripresa nella seconda fase quando ci saranno gli incontri con le singole Comunità ecclesiali. Certamente risulta provvidenziale il tempo nel quale la Visita pastorale viene a svolgersi: all’interno del cammino sinodale che ci ricorda l’urgenza dell’ascolto, dell’accoglienza e della comunione, della corresponsabilità e della missione evangelizzatrice, della testimonianza della carità e della concretezza della nostra fede nella logica dell’Incarnazione; e poi dentro il Giubileo, quasi a ricordarci ancora una volta che la venuta del Signore Gesù si attualizza nella visita del pastore che viene per condividere un pezzo di strada come discepolo del Signore e come Vescovo, per confermare la fede, condividere speranze e amarezze, la carità, i sogni e la certezza di esser amati dal Signore , e quindi per essere il collaboratore della nostra gioia (2 Cor. 1,24)!

* Vicario episcopale per l'evangelizzazione
della Arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova

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