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Da Cicala (Catanzaro), un progetto per valorizzare il patrimonio storico e culturale della Calabria. Quattordici comuni e quattro province coinvolte.
I carabinieri hanno arrestato una persona, della quale al momento non è stata resa nota l’identità, con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Gregorio Mezzatesta, il dipendente delle Ferrovie della Calabria ucciso il 24 giugno scorso a Catanzaro. Secondo le prime notizie trapelate, la matrice dell’omicidio sarebbe collegata alla criminalità organizzata operante nel territorio compreso tra Catanzaro e Lamezia Terme. Le indagini, che si sono avvalse del contributo di un nucleo speciale di investigatori dell’Arma, sono state dirette dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che alle 11 terrà una conferenza stampa in Procura.
Il nome di Gregorio Mezzatesta, 54 anni, seppur incensurato è collegato ad un fatto di cronaca nera che segnò il 19 gennaio 2013. A Decollatura (Catanzaro), infatti, il Bar Reventino registrò (attraverso le telecamere di sicurezza) una scena agghiacciante. Quattro uomini litigarono e due di questi vengono uccisi a colpi di rivoltella: a morire sono Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, vicini alla potente cosca lametina proprio dei Iannazzo. Ma che collegamento c'è tra Mezzatesta e questo episodio di 'ndrangheta? I killer furono Domenico e Giovanni Mezzatesta, rispettaviamente fratello e nipote di Gregorio.
Un fatto di sangue che la Corte d'Appello di Catanzaro punì con la condanna all'ergastolo. Domenico Mezzatesta per diverso tempo si da alla macchia, una latitanza che termina allo studio del suo avvocato difensore, il noto penalista Francesco Pagliuso che l'8 giugno 2016 riuscì, per un cavillo formale, ad annullare la decisione della Corte d'Appello di Catanzaro presso la Corte di Cassazione ottenendo un rinvio.
I Mezzatesta, secondo la difesa, sarebbero stati vessati per anni dagli Iannazzo con atti estorsivi e intimidatori. Ad infittire una caso complicato anche l'uccisione dell'avvocato Pagluso proprio il 9 agosto 2016 sulla cui ricostruzione della dinamica, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri ha annunciato un'articolata indagine.
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Tra i relatori, il vescovo Parisi, il responsabile regionale scout Cariati e il professor Marcello dell’Università della Calabria.
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