Avvenire di Calabria

L'esperienza estiva della diocesi della Piana si è tenuta dal 30 giugno al 5 luglio presso la Casa della Candelora

Oppido-Palmi, concluso il campo diocesano dell’Azione Cattolica

Redazione Web

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di Nucifora Antonino - Scoprire la geografia del proprio cammino su una mappa fatta di impronte che conducono ad un grande tesoro! Riconoscere la strada dal suono di una voce che rimbomba nel cuore e nelle vene e che convoglia le orme di 43 ragazzi e ragazze a calpestare i passi di una grande Donna, la prima grande antenata di Gesù, Rut! È infatti Rut, la donna della pietà, del dolore e dell’amore, l’argomento cardine su cui è stato incentrato l’intero Campo Diocesano acr 2018, dal titolo “Sui passi di Rut-Fedeli e coraggiosi”. È il consueto appuntamento estivo organizzato dall’Azione Cattolica Diocesana di Oppido-Palmi, ed in particolare è l’evento preparato dall’equipe Acr guidata dall’Assistente Don Domenico Cacciatore e dal Responsabile Gabriele Alessi, e tenutosi a Gambarie d’Aspromonte, dal 30 Giugno al 5 Luglio 2018, presso la Casa della Candelora. Giorno dopo giorno, passo dopo passo, in un tragitto tracciato per introdurre le varie attività del campo, che si incentrano intorno alla figura dei personaggi biblici che Rut incontra nel suo cammino, da Elimelec ai suoi figli Maclon e Chilion, dalla moglie Noemi a Orpa, Booz, Go’El e Obed, personaggi che hanno scandito spunti di riflessione personale in ogni singolo ragazzo, scavando nella sua interiorità, tra le ombre dei disagi adolescenziali, fino alla luce che ognuno cerca nel proprio vivere. A gestire il campo, oltre ai membri di equipe, due membri del consiglio: Maria Immacolata Papasidero e Lucia Bagalà, il Prof. Franco Greco, che si è speso totalmente per la buona riuscita dell’evento, e con lui un susseguirsi di testimonianze attinenti e consolidanti le attività: da Suor Angela, della congregazione delle suore di Santa Giovanna Antida, al sociologo Francesco Rao. Cinque giorni intensi e spirituali, che hanno segnato profondamente i ragazzi, dove ogni accierrino ha aperto il proprio cuore, calpestando il pregiudizio e uscendone vincitore. Un campo a misura di ragazzo, tanti pianti, tanta commozione, ma anche tante risate, giochi e divertimento, che hanno forgiato i ragazzi fortemente e creato nuovi rapporti di amicizia, legami indissolubili che tempreranno per sempre anima e corpo. Tante impronte lasciate sul suolo, segni tangibili di un vissuto che ogni anno forma e tempra il cuore di ogni singolo ragazzo, ogni passo un sigillo, che custodisce attimi di crescita spirituale e valori, sotto un cielo limpido e vestito d’aria fresca che ha donato ai tantissimi sguardi limpidi, tutti i colori della vita, rivestendoli di quella luce che difficilmente lascerà il posto alle ombre. Tanti i momenti di preghiera e di riflessione, tra cui il momento centrale del campo, ossia il Deserto, con la riflessione di sua Eccellenza il Vescovo, Mons. Francesco Milito, sempre presente e fortemente innamorato dell’AC. Serate di canti e urla, tra le camerate fino a notte fonda, abbracci e sorrisi fraterni, che tra schiamazzi e voci festanti, hanno impetuosamente portato i ragazzi a vivere l’ultimo giorno di pernottamento, con i saluti e le emozioni del distacco e con tanta voglia di ripercorrere i passi fatti fino a quel momento. Un’atmosfera unica quella del campo acr, che coinvolge in pieno tutta l’aria diocesana.

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