Avvenire di Calabria

Adorazione eucaristica, doposcuola, corsi di judo e lezioni di chitarra. Queste sono solo alcune delle attività promosse dalle suore in istituto

L’Oratorio “Padre Dante Forno” e l’attività sperimentale del judo coi minori

Il maestro di arti marziali dei ragazzi dell'oratorio, Antonio Sala: «Attraverso questo sport sperimentano sul tappeto lealtà e rispetto dell'altro»

di Federico Minniti

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L'Oratorio "Padre Dante Forno" e l'attività sperimentale del judo coi minori. Adorazione eucaristica, doposcuola, corsi di judo e lezioni di chitarra. Queste sono solo alcune delle attività promosse dalle suore in istituto. Il maestro di arti marziali, Antonio Sala: «Attraverso questo sport sperimentano sul tappeto lealtà e rispetto dell'altro».

L'Oratorio "Padre Dante Forno" e l'attività sperimentale del judo coi minori

Tra le varie sfaccettature pastorali conosciute durante la giornata trascorsa con le Figlie di Maria Santissima Corredentrice a Reggio Calabria ci sono due aspetti che appaiono distanti tra loro. Da un lato la chiesa dell’Adorazione e dall’altro l’oratorio dei bambini.

Come si può coniugare la contemplazione e l’azione? Una sfida a cui le Figlie di Maria Santissima Corredentrice si trovano ogni giorno a fronteggiare. D’altronde è lo spirito che la cofondatrice, suor Maria Salemi, ha trasmesso sin dal primo minuto a quante hanno deciso di camminare lungo la via tracciata dalla Congregazione nel solco più grande del Vangelo di Cristo.


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Contemplazione e azione, una sintesi possibile. Visitando la chiesa di Gesù e Maria, nel cuore del centro storico di Reggio Calabria, dove le Figlie di Maria Santissima Corredentrice animano l’Adorazione eucaristica seguendo il “mandato” ricevuto dal fondatore, padre Dante Forno, direttamente da monsignor Giovanni Ferro, arcivescovo reggino del tempo.

Era il 10 aprile 1975. Da quel giorno, quasi 47 anni fa, non c’è stata un momento in cui le religiose non si siano prese cura di quello spazio di spiritualità immerso tra i palazzi del centro cittadino.

Attorno a Villa Bethania, invece, c’è tantissimo verde: gli alberi fanno ombra sul parco giochi dove i bambini sono alle prese con le loro attività ludiche dopo aver finito col doposcuola.

L’oratorio intitolato al fondatore della Congregazione delle Figlie di Maria Santissima Corredentrice, padre Dante Forno, coltiva i talenti dei piccoli. Durante la nostra passeggiata all’interno di Villa Bethania abbiamo conosciuto suor Antonietta Tripodi che coordina le attività dell’oratorio. «Proviamo attraverso il linguaggio del gioco a far crescere i frequentanti.

Sono circa ottanta: ci vediamo il giovedì e il sabato». «Qui abbiamo creato i nostri legami aggiunge Francesca, giovane animatrice - che ci permettono un vero e proprio scambio coi ragazzi che vengono a giocare con noi». Quando entriamo dentro il teatro che si trova all’interno della Casa famiglia ci viene incontro Antonio Sala, il maestro di judo. In judogi ci sono otto bambini: ci salutano in giapponese con tanto di inchino.

«È il loro modo di accogliere i nostri ospiti» spiega Sala che aggiunge: «Non facciamo solo judo, ma anche tanti sport di squadra. L’attività ludica è fondamentale per trasmettere dei messaggi educativi nell’immediatezza, quali il rispetto dell’altro e la lealtà».


PER APPROFONDIRE: Alla scoperta della grande famiglia di Villa Bethania a Reggio Calabria


Trasferendoci di sala vediamo Carmelo Crea con in mano una chitarra: è il maestro di musica dell’oratorio “Padre Dante Forno”. «Abbiamo iniziato a studiare lo strumento - dice anche se i primi rudimenti sono stati un po’ noiosi. In effetti si vorrebbe subito suonare, ma bisogna prima imparare a farlo».

«Sono davvero molto contento di essere qui perché ho l’occasione di donare il talento che il Signore mi ha dato». La logica del dono e della corresponsabilità la fa da padrone: l’ultimo ragazzo che intercettiamo si chiama Domenico. È il più giovane tra gli animatori: «Sono qua da “ex” bambino afferma sorridendo - che per primo ha giocato all’interno dell’oratorio. Un’esperienza che consiglio a tutti e che, adesso, provo a far vivere ai più piccoli di me».

Contemplazione e azione scrivevamo all’inizio; tutt’altro che un ossimoro: sono due aspetti complementari che, grazie alla Figlie di Maria Santissima Corredentrice trovano compimento in riva allo Stretto.

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