Avvenire di Calabria

Orfani di femminicidio: Con i Bambini, “157 presi in carico dai 4 progetti finanziati. Il 56% ha assistito all’uccisione della madre”

di Redazione Web

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Sono 157 gli orfani presi in carico dai quattro progetti finanziati da Con i Bambini. Questo dato è variabile perché altri 260 in tutta Italia sono stati già agganciati dai partenariati gestori e a breve inizieranno anch’essi un percorso di sostegno e accompagnamento con le loro famiglie. Il progetto “Orphan of Femicide Invisible Victim” segue il Nord Est, mentre nel Nord Ovest opera il progetto “Sos – Sostegno orfani speciali”. Nel Centro Italia è attivo il progetto “Airone”, al Sud “Respiro – Rete di sostegno per percorsi di inclusione e resilienza con gli orfani speciali”. La percentuale più alta di orfani accompagnati riguarda il Sud, al momento (ottobre 2023) ci sono 100 orfani presi in carico grazie al progetto “Respiro”. Ma il dato è fortemente in crescita. È quanto emerge dai primi dati inediti forniti oggi dall’impresa sociale Con i Bambini sugli orfani di femminicidio presi in carico dai progetti, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Per il 74% dei beneficiari l’età di ingresso nel progetto è tra i 7-17 anni, per il 17% l’età è compresa tra 18-21 anni e per il rimanente 8% l’età è inferiore a 6 anni. Di questi, il 56% sono di sesso maschile e il 43% femminile (1% non specificato). Il 95% dei beneficiari presi in carico ha la cittadinanza italiana, solo il 5% ha cittadinanza di altri Paesi Ue o extra-Ue. Nel 36% dei casi i bambini erano presenti al momento dell’evento”, spiega Con i Bambini. Questo elemento ha conseguenze che condizioneranno ancor più pesantemente per gran parte della vita. I minori che diventano orfani a seguito di tali tragici eventi subiscono un impatto psicologico devastante, il quale inevitabilmente influisce negativamente sulla loro sfera emotiva e relazionale. Le conseguenze psicologiche creano una vera e propria sindrome denominata “child traumatic grief”. Il bambino, sopraffatto dalla sofferenza e dalla reazione al trauma, diviene incapace di elaborare il lutto, trovandosi intrappolato in uno stato di dolore cronico. Il 13% degli orfani presenta forme di disabilità (precedenti al trauma); tra le più comuni vi sono disabilità intellettive e relazionali e un ulteriore 8% presenta bisogni educativi speciali (Bes), disturbi evolutivi specifici o disturbi psichici.

Nei casi di femminicidio presi in carico dai progetti di Con i Bambini “il 36% dei bambini erano presenti al momento dell’uccisione della madre. Tre bambini, le cui madri sono state vittime di femminicidio nel 2015 e nel 2017, al momento della presa in carico da parte del progetto non erano ancora stati resi consapevoli o a conoscenza della verità rispetto all’evento. In altri 7 casi di femminicidi avvenuti tra il 2016 e il 2022 i bambini risultano essere solo in parte a conoscenza e consapevoli della verità”. In numerosi casi è stato grazie al supporto del progetto che le famiglie affidatarie hanno accettato di raccontare la verità rispetto all’accaduto.

Fonte: Agensir

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