Avvenire di Calabria

La riflessione del diacono Enzo Petrolino sul viaggio spirituale che compiremo attraverso le scritture

Pandemia ed Emmaus. Avere uno sguardo vigile per riconoscere Gesù

Redazione Web

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di Enzo Petrolino * - In questa Quaresima 2021, ancora toccata dalla pandemia e dalle restrizioni, dobbiamo lasciarci meravigliare dalla presenza del Signore che si fa compagno di viaggio così come ha fatto con i due discepoli di Emmaus, quando stanchi, sconsolati e delusi si stavano allontanando dalla città, perché non avevano più la speranza nel cuore. Gesù non si stanca di mettersi in cammino con noi e di essere nostro amico. La sua Parola può istruirci e accompagnarci, ha sempre la capacità di illuminare i giorni bui e sa svelare i segreti nascosti nelle nostre giornate confuse, piene di angoscia e di incertezze. In questo momento storico nel quale vediamo solo problemi e siamo vinti dalle nostre paure, la Parola del Vangelo, che apre il cammino della Quaresima, è portatrice di speranza, è affascinante e impegnativa.

Affascinante, perché evoca una relazione intima, segreta con il Padre, da custodire e di cui aver particolarmente cura in questo «tempo favorevole per la nostra conversione». Una relazione in cui siamo assicurati che lui non mancherà all’appuntamento: «il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Impegnativa, perché ci sfida ad una relazione “segreta”, personale, solitaria. Scrive papa Francesco nel messaggio per la Quaresima che il digiuno, la preghiera e l’elemosina, sono le condizioni e l’espressione della nostra conversione. La via della povertà e della privazione (il digiuno), lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) che ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa. Bisogna, quindi, impostare una pastorale liturgica per far comprendere nelle nostre comunità questa spiritualità quaresimale e per far vivere ciò che celebriamo. 

Le letture di quest'anno (B) pongono l'attenzione al tema dell'alleanza e del mistero pasquale di Cristo, che sacrifica se stesso per la nostra salvezza. Nella tentazione di Gesù viene prospettata la grande lotta che dovrà condurre con il male, fino a vincerlo con la sua morte e risurrezione (vangelo). Già Noè è entrato in questa lotta, ha compiuto la scelta decisiva per Dio, è stato salvato e ha concluso un'alleanza con il Signore (1" lettura): tutto questo è un annuncio battesimale (2a lettura) (I-D). Il Padre prende l'iniziativa. Nel mistero della trasfigurazione, in cui viene rivelato il mistero della croce, proclama Gesù suo Figlio (vangelo); non gli risparmia la morte (2a lettura) e lo dona a noi, come Abramo che offrì in sacrificio a Dio suo figlio (1" lettura). Nelle domeniche successive Gesù stesso rivela di aver accettato il disegno del Padre, di divenire il tempio in cui si offre il nuovo sacrificio per la nostra salvezza (II-D). Gesù crocifisso (2a lettura) è, nel suo corpo, il nuovo tempio distrutto e riedificato (vangelo); il suo evento pasquale è sapienza e potenza di Dio (2a lettura), che porta a compimento l'antica legge (la lettura) (III-D).   Il   ritorno dall'esilio (1a lettura) e la liberazione dal peccato (2a lettura) sono la salvezza che Cristo, innalzato sulla croce come il serpente nel deserto, porta a tutti gli uomini: il suo giudizio è la salvezza (vangelo) (IV-D). Gesù, con la sua obbedienza fino alla croce (2a lettura), è il chicco di grano; caduto in terra, muore e porta molto frutto ed è glorificato (vangelo); in lui si conclude l'alleanza che libera dal peccato (la lettura) (V-D). Vista la ricchezza di Scrittura, è tempo per programmare appropriate celebrazioni della Parola e di preghiera in famiglia, secondo la migliore tradizione della Chiesa antica. Inoltre, il cammino quaresimale include, soprattutto, l’impegno di iniettare uno “speciale vaccino”, quello del cuore, che ci chiama a riconciliarci con Dio, innanzitutto creando spazi per la celebrazione del sacramento della Penitenza, già in crisi e poco frequentato in questo periodo per ovvi motivi! Ma celebrare  l'Eucaristia  in  Quaresima   significa: ripercorrere con Israele e con Gesù il cammino del deserto, l'itinerario della prova e della fede;  imparare  a  vivere  quotidianamente del pane  del deserto,   di quella parola che è Cristo stesso; impegnarsi nella purificazione di se stessi, nell'accettazione del dono del sangue di Cristo e nell'«ascesi» quaresimale;  assumere più decisamente l'obbedienza filiale al Padre, e il dono di sé ai fratelli, che costituiscono il sacrificio spirituale.

Bisogna, allora, aprire cammini di comunione e di corresponsabilità, mediante un’opera di riconciliazione a vantaggio di tutti, a partire dai più vulnerabili e dagli ultimi della società. Dunque, per costruire una vera fraternità occorre avere la consapevolezza che viviamo in un mondo senza frontiere e che in questa situazione la vera fratellanza è una esigenza ineludibile. “Ci chineremo per toccare e guarire le ferite degli altri?” (FT 70). 

* Diacono

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