
Aumentano gli alunni con disabilità, anche in Calabria
Dall’aumento degli alunni con disabilità alla carenza di personale specializzato, il sistema scolastico è ancora in ritardo.
Venerdì 28 aprile, presso il carcere di Arghillà, si è conclusa la prima fase del progetto “Giovani dentro, Giovani fuori”, che ha visto il coinvolgimento degli studenti dell’Istituto “Panella Vallauri” e i detenuti delle carceri reggine. Ad aprire e coordinare l’incontro è stato Mimmo Nasone, referente di Libera, che ha ringraziato i quaranta studenti che hanno partecipato al progetto e i detenuti che hanno scelto di aderirvi volontariamente. L’intento del progetto era di aprire uno spazio di confronto e uno scambio di esperienze tra gli studenti e i detenuti, liberandosi da facili pregiudizi.
La coordinatrice del progetto, Patrizia Surace, complimentandosi con gli studenti, ha illustrato gli step del progetto che ha previsto anche la somministrazione di un test iniziale per sondare la percezione dei concetti di legalità e illegalità.
È intervenuto anche il commissario della Polizia Penitenziaria, Domenico Paino, che ha sottolineato il forte valore di prevenzione del progetto, rammentando a studenti e detenuti l’importanza di incontri e scelte di vita che possono essere determinanti.
Il progetto ha avuto il supporto concreto dell’agenzia di comunicazione Iamu. it che ha realizzato un breve video documentario sapientemente diretto da Sergio Conti. In questo video gli studenti hanno dimostrato grande sensibilità ma pongono anche degli interrogativi importanti ai quali hanno fornito delle prime risposte Angelica Incognito e Daniela Tortorella, entrambe magistrati di sorveglianza, che hanno sottolineato l’occasione offerta agli studenti di conoscere concretamente la dimensione carceraria, di confrontarsi con i detenuti, ascoltare le loro dirette testimonianze, capire che le braccia della comunità devono sempre essere aperte. Il bilancio positivo del progetto è stato evidenziato dalla dirigente scolastica dell’Istituto coinvolto, Anna Nucera, che ha esortato i suoi studenti dicendo che «A volte, certe scelte si compiono in una frazione di secondo; questa espe- rienza di confronto così forte e dirompente con i detenuti deve aiutarvi proprio quando vi ritroverete in quella precisa frazione di secondo, quando dovrete compiere scelte che si ripercuoteranno nella vostra vita, ricordandovi sempre che niente è mai del tutto perduto e anche allorquando si commettono degli errori c’è sempre una seconda possibilità di riscatto. Spero che ogni studente possa portare con sé questa esperienza e raccontarla agli amici e ad altri giovani». L’esperienza positiva di dialogo tra scuola e carcere non è terminata con questo evento, «È una pratica che non deve limitarsi solo alla provincia di Reggio Calabria – ha concluso l’assessore regionale Federica Roccisano – ma deve allargarsi su scala regionale per continuare a costruire comunità educanti ed una Calabria aperta ed inclusiva».
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