
Inaugurato il Parco del Vento a Pellaro: un nuovo inizio per il fronte mare reggino
Punta Pellaro ha ora un nuovo spazio pubblico dedicato alla comunità e al turismo. Con
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza ha scoperto un fabbricato concesso in locazione a 15 persone di nazionalità Bengalese, venditori ambulanti; fra queste: 5 maggiorenni e 2 minorenni, tutti “immigrati clandestini”. Cento euro mensili a persona: a tanto ammontava il canone richiesto dai locatori e pagato dagli stranieri.
Cumuli di spazzatura, stanze sporche – prive di pavimenti e di mobili, ivi compresi i letti, cucina alimentata (pericolosamente) mediante bombola a gas e con stoviglie ed accessori in pessime condizioni, bagni e docce (queste ultime poste all’esterno della palazzina) fatiscenti ed in comune: questo lo scenario che è apparso agli occhi dei Finanzieri della Compagnia di Paola, in servizio d’istituto in materia di controllo economico-finanziario del territorio e lotta alla contraffazione.
I Finanzieri hanno anche richiesto un qualificato intervento sul posto di un Ispettore dell’A.S.P. di Cosenza, il quale ha effettuato un sopralluogo confermando le “precarie” condizioni igienico-sanitarie dei locali affittati ai Bengalesi, risultati incompatibili con le “normali condizioni di vita”.
Complessivamente, al termine delle indagini sono stati denunciati alla Procura della Repubblica:
I canoni di locazione percepiti “in nero”, nel tempo saranno calcolati e sottoposti a tassazione.
I cittadini extra-comunitari, che dormivano per terra, sono stati accompagnati presso la caserma delle Fiamme Gialle, per essere identificati compiutamente mediante rilievi foto-dattiloscopici, così individuando, all’esito delle predette attività, anche i 7 cittadini stranieri privi di titolo di soggiorno.
Punta Pellaro ha ora un nuovo spazio pubblico dedicato alla comunità e al turismo. Con
Cerimonia del Giuramento d’Ippocrate con l’arcivescovo Morrone, assegnate le borse di studio “Roberto Stella”
Sotto un sole che cuoce la terra e spacca la pelle, l’estate calabrese mostra il