Avvenire di Calabria

Papa Francesco: a Ispettorato Pubblica Sicurezza presso Vaticano, “grazie per il vostro lavoro fedele e paziente che richiede coraggio e nervi saldi”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“Grazie per il lavoro fedele e paziente con cui garantite a tutti coloro che vengono in Vaticano, dall’Italia e dall’estero, e gli date la possibilità di vivere momenti di fede e di preghiera, come pellegrini, o semplicemente di svago, come turisti, in un clima sereno di ordine e di sicurezza. È un impegno delicato questo, che merita tanto più apprezzamento in quanto svolto quotidianamente, tutti i giorni – e le notti! – dell’anno. Grazie!”. Così Papa Francesco, ricevendo questa mattina in udienza nel Palazzo apostolico vaticano i dirigenti e il personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano.

“Voglio poi ringraziarvi, assieme alle vostre famiglie – ha proseguito il Pontefice -, anche per la disponibilità e la capacità di adattamento con cui provvedete all’incolumità mia e dei miei collaboratori in occasione di viaggi e spostamenti a Roma e in altre località italiane, spesso facendovi carico di orari ed esigenze logistiche scomode e disagevoli: grazie di cuore!”.

“Il vostro – ha osservato il Papa – è un lavoro dai molti risvolti, fatto di paziente prevenzione, di vigilanza sul campo, di gestione di situazioni impreviste, a volte pericolose, nella maggior parte dei casi affrontate in modo discreto e senza dare nell’occhio. Un lavoro che richiede coraggio, tatto, nervi saldi, attenzione e comprensione per i bisogni e le criticità di chi domanda il vostro aiuto e anche di chi rende necessario il vostro intervento con comportamenti problematici di vario tipo. San Giovanni XXIII diceva che quello delle Forze dell’Ordine è un ‘compito gravoso, che richiede grandi qualità morali e soprattutto dedizione e abnegazione per il conseguimento del bene comune’. Per questo vi definiva ‘buoni servitori della comunità umana e artefici di pace nella società”’.

Parole “cariche di significato che ben esprimono sia le attese – a volte molto esigenti – di cui siete oggetto, sia gli ideali a cui vi ispirate”.



Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: