Avvenire di Calabria

Papa Francesco: alla Curia Romana, “prendere le decisioni non in base a criteri mondani, o semplicemente applicando dei regolamenti”

di Redazione Web

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“Il discernimento deve aiutarci, anche nel lavoro della Curia, ad essere docili allo Spirito Santo, per poter scegliere gli orientamenti e prendere le decisioni non in base a criteri mondani, o semplicemente applicando dei regolamenti, ma secondo il Vangelo”. Lo ha puntualizzato il Papa, nel tradizionale discorso alla Curia Romana per gli auguri natalizi.

“L’ascolto reciproco ci aiuta a vivere il discernimento come metodo del nostro agire”, ha spiegato facendo riferimento alla figura di San Giovanni Battista . “Per tutti noi è importante il discernimento, questa arte della vita spirituale che ci spoglia della pretesa di sapere già tutto, dal rischio di pensare che basta applicare le regole, dalla tentazione di procedere, anche nella vita della Curia, semplicemente ripetendo degli schemi, senza considerare che il Mistero di Dio ci supera sempre e che la vita delle persone e la realtà che ci circonda sono e restano sempre superiori alle idee e alle teorie”, l’indicazione di Francesco.

“La vita è superiore alle idee, sempre”, ha aggiunto a braccio: “Abbiamo bisogno di praticare il discernimento spirituale, di scrutare la volontà di Dio, di interrogare le mozioni interiori del nostro cuore, per poi valutare le decisioni da prendere e le scelte da compiere”. Poi la citazione del cardinal Martini: “Il discernimento è ben altro dalla puntigliosità meticolosa di chi vive nell’appiattimento legalistico o con la pretesa di perfezionismo. È uno slancio d’amore che pone la distinzione tra buono e migliore, tra utile in sé e utile adesso, tra ciò che in generale può andar bene e ciò che invece ora bisogna promuovere”. E ancora: “La mancata tensione per discernere il meglio rende spesso la vita pastorale monotona, ripetitiva: si moltiplicano azioni religiose, si ripetono gesti tradizionali senza vederne bene il senso”.

Fonte: Agensir

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