Papa Francesco: all’esercito italiano, “difendere i più deboli e coloro che si trovano in pericolo a causa di guerre, catastrofi naturali e pandemie”

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“Avere un Santo patrono e andarne fieri vuol dire impegnarsi, nel servire la Patria, a operare con uno stile che pone al vertice la dignità di ogni persona umana, immagine del Creatore”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza l’Arma Trasporti e Materiali dell’Esercito italiano. “Uno stile che si distingue per la difesa dei più deboli e di coloro che si trovano in pericolo sia a causa delle guerre, sia per le catastrofi naturali o le pandemie”, ha proseguito Francesco, secondo il quale “onorare il vostro Patrono significa anche riconoscere che la perizia, il senso del dovere, l’abnegazione di tutti e di ciascuno sono certo necessari, ma che oltre tutto questo occorre anche impetrare dal Cielo quel supplemento di Grazia, indispensabile per compiere al meglio le missioni che si intraprendono. Significa, in breve, riconoscere che non siamo onnipotenti, che non tutto è nelle nostre mani e abbiamo bisogno della benedizione divina”. Francesco si è soffermato inoltre sulla “delicatezza” dei compiti svoti dai presenti. Che diventano straordinari “quando siete chiamati a intervenire in operazioni di salvaguardia della pace, o per far fronte alle conseguenze di disastri naturali, assolvendo a compiti di protezione civile e alle indispensabili attività logistiche”, anche “in condizioni assai difficili o di pericolo”.

Fonte: Agensir