Avvenire di Calabria

Papa Francesco: “fiducia di S. Tommaso in legge naturale può offrire spunti per giusto ordine sociale a nostro mondo globalizzato e dominato da positivismo”

di Redazione Web

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“La fiducia di Tommaso in una legge naturale scritta nel cuore dell’uomo” può “offrire freschi e validi spunti al nostro mondo globalizzato, dominato dal positivismo giuridico e dalla casistica, anche se continua a cercare solide fondamenta per un giusto e umano ordine sociale”. Lo scrive il Papa nel messaggio inviato ai partecipanti al Laboratorio “L’Ontologia sociale e il diritto naturale dell’Aquinate in prospettiva. Approfondimenti per e dalle Scienze Sociali”, promosso oggi e domani dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali in occasione del 750° anniversario della morte di San Tommaso d’Aquino.
Per Francesco, “se il Dottore Angelico fonda la sua comprensione della dignità dell’uomo e le esigenze di un’’ontologia sociale’ nella natura umana, e dunque nell’ordine della creazione, come pensatore cristiano egli, necessariamente, aggiunge anche che la nostra natura umana, ferita dal peccato, è guarita ed elevata dalla grazia, frutto della redenzione operata da Cristo”. L’intuizione di Tommaso “circa questa effusione di grazia redentiva e la varietà dei modi in cui tale grazia è comunicata per l’edificazione del Corpo – osserva il Pontefice – ha ricche implicazioni per la comprensione delle dinamiche di un solido ordine sociale fondato sulla riconciliazione, sulla solidarietà, sulla giustizia e sulla cura reciproca”. Una dinamica di “carità ricevuta e donata” che “ha dato vita alla Dottrina sociale della Chiesa” che “cerca di esplorare come i benefici sociali della Redenzione possano rendersi visibili nella vita di uomini e donne”.
In conclusione un riferimento alla Quaresima: “In questi anni del mio pontificato ho cercato di privilegiare il gesto della lavanda dei piedi, seguendo l’esempio di Gesù, che nell’Ultima Cena si è tolto il mantello e ha lavato i piedi dei suoi discepoli uno ad uno. La lavanda dei piedi è senza dubbio un simbolo eloquente delle Beatitudini proclamate dal Signore nel Discorso della Montagna e della loro concreta espressione in opere di misericordia”.

Fonte: Agensir

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