Avvenire di Calabria

Il 15 aprile la costituzione ufficiale con una nuova denominazione. Intanto, a Ecolandia si discute del Parco Nazionale dello Stretto e della candidatura UNESCO

Parco dello Stretto, un’idea che unisce due sponde

Le realtà attive sulle due sponde si preparano alla firma per un’alleanza culturale e ambientale

di Redazione Web

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Proseguono le iniziative della Rete Territorio dello Stretto Sostenibile verso la costituzione formale della Rete stessa, prevista per il giorno 15 aprile 2025 in una sede UNIRC. In quella data la Rete assumerà la denominazione di “Rete delle Comunità di Patrimonio del Territorio dello Stretto Sostenibile”.

Un progetto tra le due sponde dello Stretto

Le organizzazioni che, tra Reggio Calabria e Messina, hanno finora aderito alla rete rispondono per caratteristiche culturali e dettati statutari al concetto di Comunità di Patrimonio, come definito dal Consiglio d’Europa: un insieme plurale, anche informale, di soggetti che si prendono cura di almeno un bene collettivamente riconosciuto e apprezzato.



In questo caso, il “bene” da preservare e valorizzare è lo Stretto di Messina, simbolo identitario e paesaggistico, al quale si aggiungono i patrimoni culturali, naturali e comunitari che ogni associazione, comitato o ente aderente tutela con la propria attività.

Il 9 aprile il confronto a Ecolandia

Un passo importante si terrà il 9 aprile alle 17.30 presso la Sala Spinelli del Parco Ecolandia, dove si discuterà della proposta di istituzione del Parco Nazionale dello Stretto, della Costa Viola e di Ganzirri, rilanciata da Gerardo Pontecorvo.

L’obiettivo è quello di rafforzare i regimi di tutela e valorizzazione dello Stretto, grande opera d’arte naturale, favorendo una piena integrazione dei meccanismi di protezione già esistenti e aprendo a strumenti progettuali in grado di valorizzare il patrimonio paesaggistico, ecologico e culturale nel pieno rispetto delle regole e dei valori dei luoghi.

Patrimonio dell’Umanità: il sogno UNESCO

Durante la stessa assemblea sarà anche rilanciata da Angelo Raso e altri la proposta di riattivare la procedura per l’inserimento dello Stretto di Messina nella lista dei Beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.


PER APPROFONDIRE: Mobilità sostenibile, la fotografia di Legambiente: Reggio Calabria ancora lontana dagli obiettivi 2030


Un percorso già avviato in passato, con il lavoro di commissioni di studiosi coordinate dai compianti Osvaldo Pieroni ed Elena De Luca, che oggi si intende riprendere con rinnovata determinazione.

Appuntamento al 15 aprile per la firma della Rete

I risultati della discussione del 9 aprile saranno riportati nell’assemblea di costituzione della Rete, fissata per il 15 aprile, quando il percorso partecipato delle Comunità di Patrimonio dello Stretto assumerà finalmente una forma ufficiale e condivisa, rafforzando la visione di un territorio che si riconosce nel rispetto del paesaggio, della cultura e del dialogo tra sponde.



Un passaggio che conferma l’impegno per uno sviluppo sostenibile e condiviso, radicato nella bellezza e nella responsabilità.

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