Avvenire di Calabria

La federazione di Reggio Calabria di Europa Verde lancia la proposta del Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola

Un Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola, ascolta il podcast

Ne abbiamo approfondito i dettagli col portavoce locale, Gerardo Pontecorvo, ai microfoni del podcast "Good Morning Calabria"

di Federico Minniti

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La federazione di Reggio Calabria di Europa Verde lancia la proposta del Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola. Ne abbiamo approfondito i dettagli in un'ampia intervista col portavoce locale, Gerardo Pontecorvo, ai microfoni del podcast "Good Morning Calabria".

L'Area dello Stretto riconosciuta come Parco nazionale? La proposta di Europa Verde

Una visione di sviluppo che parte dalle unicità del territorio. A proporla è la federazione di Europa Verde di Reggio Calabria e riguarda l’Area dello Stretto. Ne abbiamo parlato con Gerardo Pontecorvo, dottore in Scienze Forestali e una vita passata al servizio (e a tutela) dell’ambiente calabrese: «Perché non sognare in grande? Perché ci ostiniamo ad accettare supinamente progetti calati dall’alto?», questo l’interrogativo di Pontecorvo che, insieme agli altri attivisti di Europa Verde, ha lanciato l’idea del Parco dello Stretto e della Costa Viola.

Da dove nasce l’idea del Parco?

Non è un’idea campata in aria: dietro a questa proposta ci sono decenni di riconoscimenti già acquisiti che, a nostro avviso, vale la pena metter a fattor comune. Si tratta di un progetto che parte dal territorio e non è calato dall’alto: coi 20 miliardi in ballo per la costruzione del Ponte sullo Stretto si possono raggiungere risultati eccellenti in termini di trasporti, investendo su una flotta green, e di valorizzazione.


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Quali sarebbero le peculiarità che porterebbero al riconoscimento dell’Area protetta?

L’elenco è lunghissimo. Nell’area in cui ricadrebbe il Parco dello Stretto e della Costa Viola ricadono diverse Zone di protezione speciale (Zps): come non tenerne conto? Parliamo di siti riconosciuti a livello mondiale dall’Unesco al pari di alcune peculiarità in ambito di avifauna e fondali. Insomma, senza timore di smentita, il Parco dello Stretto e della Costa Viola per caratteristiche ambientali, paesaggistiche, storiche (e mitologiche) sarebbe uno dei più importanti al Mondo (se non il più importante).

Come si può concretizzare questa idea?

Noi stiamo lavorando a un Disegno di Legge in Parlamento a firma del nostro portavoce nazionale, Angelo Bonelli. Si tratta di un’azione non scontata che, però, vuole portare alla ribalta nazionale questo tema.


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Una prima svolta c’è: non è il solito slogan “No Ponte” da parte dei movimenti ambientalisti…

In effetti un “mea culpa” va recitato. Per troppo tempo i movimenti ambientalisti si sono trincerati dietro i “no” a priori. Attenzione: siamo ancora convinti sostenitori che la maxi-opera se mai si dovesse fare devasterebbe un territorio portando, alla lunga, più danni che benefici. Però, siamo altresì convinti che quello che è necessario è “farsi proposta”.

C’è in cantiere la volontà di coinvolgere il territorio?

Purtroppo come territorio stiamo perdendo l’abitudine a fare e ad accogliere le proposte che arrivano dal basso. È nostra intenzione far entrare nella coscienza collettiva l’importanza di un Parco nazionale quale ente-garante di un territorio splendido che merita di essere valorizzato a dovere. Un Parco è anche un attrattore di fondi e finanziamenti pubblici oltre che coinvolgere gli attori politici. Da parte nostra c’è la volontà di avviare questa stagione di dialogo a partire da un confronto col mondo accademico reggino.

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