Avvenire di Calabria

Intervista a Carmen Romeo e Salvatore Salvaguardia del contingente dei navigator che hanno prestato servizio in Calabria

Parlano i navigator calabresi: «Ecco cosa abbiamo fatto»

Dal supporto ai precettori di Rdc di cittadinanza al lavoro svolto presso i Centri per l'impiego: il racconto di un'esperienza durata tre anni

di Francesco Chindemi

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Molti pregiudizi attorno alla loro figura. I navigator sono diventati, loro malgrado, il simbolo del tanto discusso Reddito di cittadinanza che il nuovo governo Meloni vuole cancellare nel 2024. Abbiamo raccolto la testimonianza di Carmen Romeo e Salvatore Salvaguardia, delegati del gruppo Navigator della Calabria. Ci hanno raccontato cosa hanno fatto nei tre anni appena conclusi con il mancato rinnovo dei loro contratti.

In che cosa è consistito il vostro lavoro?

Il nostro lavoro non è stato limitato esclusivamente alla presa in carico di coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza. Fin dall’inizio ci siamo messi a disposizione dei Centri per l’Impiego per collaborare con gli operatori nell’erogazione di tutti i servizi offerti da questi uffici.


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Nell’ambito del Reddito di Cittadinanza, ci siamo occupati di scremare la platea, al fine filtrare gli idonei al lavoro, rispetto a coloro che invece presentassero cause di esonero o esclusione dal percorso di reinserimento. Questa attività, apparentemente di carattere meramente burocratico, ci ha consentito di prendere contezza di situazioni di vero e proprio disagio sociale.

In particolare che tipo di realtà avete incontrato?

Ciò che è emerso non ha riguardato solo le scarse opportunità lavorative che il nostro territorio purtroppo offre, ma la necessità di intervento multidimensionale. La realtà di chi percepisce il Rdc non riguarda gli “scansafatiche” bensì nella maggior parte dei casi, situazione di disagio ed emarginazione: giovanissimi privi di alfabetizzazione di base, di titolo o qualificazione per avere accesso nel mondo del lavoro; persone che hanno perso il lavoro dopo anni e a causa dell’età non riescono a reinserirsi. 

Quali sono state però le difficoltà?

Da questo punto di vista, la difficoltà maggiore è la distanza tra le figure descritte rispetto a quelle ricercate dalle aziende. Rispetto a queste ultime, per la prima volta, attraverso la nostra figura è stato il Centro per l’Impiego a contattare l’azienda per offrire i propri servizi e non viceversa. Abbiamo cercato di avvicinare le aziende e di far superare il pregiudizio che vi è rispetto alla possibilità di rivolgersi a questi uffici. L’emergenza pandemica sicuramente non ha aiutato.

In tre anni di attività non sono mancati pregiudizi attorno alla vostra figura. In realtà qual è stato il vostro percorso. Come siete diventati navigator?

Ciascuno di noi ha alle spalle un ampio percorso formativo e professionale. La selezione pubblica a cui abbiamo partecipato ha visto la presentazione di quasi 80.000 domande. Vi è stata una preselezione per titoli superata da circa 54.000 candidati, tra i quali 3000 sono stati i vincitori utilmente collocatisi a seguito della somministrazione di una prova scritta. I profili professionali che hanno lavorato con la qualifica di navigator sono quelli di avvocati, assistenti sociali, commercialisti, psicologi, tutti laureati con il massimo dei voti, specializzati e con pregresse esperienze professionali. 

In Calabria che risultati sono stati ottenuti grazie all'apporto dei Navigator? 

Come nelle altre Regioni, in Calabria oltre ad occuparci di convocazioni e prese in carico i cui dati quantitativi sono stati certificati dalla Corte dei Conti (quasi 40.000 erano già stati convocati nel 2020, primo anno di attività),

ciascuno di noi ha contattato circa 150/170 aziende. Mediante la collaborazione dei navigator, inoltre, si è provveduto all’assegnazione dei beneficiari Rdc ai circa 1638 progetti di pubblica utilità realizzati dai Comuni calabresi. Nell’ultimo periodo, invece, l’attività si è concentrata sulla realizzazione degli obiettivi del programma Gol (Garanzia occupabilità dei lavoratori) previsto dal Pnrr che ha visto oltre 27.000 adesioni. 

L’annunciata eliminazione entro il 2024 del Reddito di cittadinanza, lascia prefigurare anche un’accelerazione delle procedure di inserimento lavorativo dei percettori. In questa fase, i navigator potrebbero tornare utili?

Sicuramente, come abbiamo avuto modo di spiegare la figura dei navigator comprende profili professionali eterogenei che laddove il sistema venisse riformato, intervenendo negli aspetti che non hanno funzionato o comunque migliorabili, potranno costituire il valore aggiunto.


PER APPROFONDIRE: Reddito di cittadinanza, la percettrice: «Così mi ha ridato dignità»


Il centro per l’Impiego attraverso le nostre figure potrà rendere un servizio più dinamico, fornendo supporto e orientamento specialistico ed individualizzato a tutti i disoccupati. Si potrà, inoltre, proseguire nello sviluppo di una rete di raccordo con le imprese e con gli enti di formazione, utile per garantire una riqualificazione e quindi un reale avvicinamento tra domanda ed offerta di lavoro.

Cosa vi aspettate adesso?

Ci aspettiamo che le promesse che sono state fatte e la disponibilità annunciata da più parti a trovare una soluzione non vengano deluse. Siamo convinti che le nostre professionalità non vadano disperse ma che al contrario sia importante che si riesca a valorizzare tutti gli strumenti a disposizione affinché effettivamente si possano raggiungere gli obiettivi di riqualificazione e reinserimento sociale e lavorativo. 

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