Avvenire di Calabria

OpenPolis e Fondazione Con i Bambini analizzano gli scenari presenti e futuri sulla povertà educativa in Calabria

Che impatto avrà il Pnrr sulla povertà educativa in Calabria?

I fondi puntano a diminuire il divario col resto del Paese partendo da tre sfide-chiave: asili nido, dispersione e nuove scuole

di Redazione Web

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OpenPolis e Fondazione Con i Bambini analizzano gli scenari presenti e futuri sulla povertà educativa in Calabria grazie al Pnrr. Tre le sfide chiave: asili nido, dispersione scolastica e nuove scuole.

Povertà educativa in Calabria, cosa prevede il Pnrr

Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione. Interventi che riguarderanno anche la Calabria, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

Il "nodo" Asili nido

Partendo dagli asili nido, in Calabria nel 2020 sono 5.211 posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 44mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 11,9%, molto al di sotto della media nazionale (27,2%) e dell’obiettivo del 33% stabilito in sede Ue.

Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è Reggio Calabria con 14,3 posti ogni 100 bambini. Seguono i territori di Crotone (13,8%), Catanzaro (12,7%), Vibo Valentia (12,2%) e Cosenza (8,9%).

Tra i capoluoghi, tuttavia, Vibo Valentia spicca con un dato superiore alla soglia Ue: 33,8%, Catanzaro vi si avvicina, superando la media nazionale (28,1%), mentre il comune di Crotone (5,6%) resta molto lontano da questi target. Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con oltre 1.000 residenti tra 0 e 2 anni si segnalano i dati sotto il 10% per Corigliano-Rossano (6,9%) e Lamezia Terme (6,7%).

Complessivamente, in Calabria meno di un comune su 5 offre il servizio, a fronte di una media nazionale del 59,3%. La diffusione maggiore nella provincia di Cosenza (30% i comuni del cosentino sono dotati di servizi, sebbene l’offerta per abitante sia la più bassa della regione), quella minore a Catanzaro e Vibo Valentia (rispettivamente 6,3% e 4% i comuni di questi territori che offrono servizi prima infanzia).

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 164 progetti. Di questi, 52 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 112 come riserva. Per 7 dei progetti entrati in graduatoria, è comunque prevista una successiva rimodulazione degli importi.


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La costruzione delle nuove scuole

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 16 previste in Calabria.

Il 23,7% degli edifici scolastici in Calabria presenta quindi questo tipo di accorgimenti, dato che colloca la regione molto al di sotto della media nazionale (57,5%) e in fondo alla classifica delle regioni. Una quota che varia tra i diversi territori: mentre in provincia di Catanzaro la quota di edifici con accorgimenti raggiunge il 30,63%, in quella di Crotone si attesta al 16,50%.

Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spicca Corigliano-Rossano, dove il 37,3% delle scuole è dotato di accorgimenti per il risparmio energetico, mentre si attestano tutte al di sotto del 15% Reggio Calabria, Catanzaro, Lamezia Terme, Crotone e Cosenza.

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 16 le aree individuate per la Calabria, per un totale di 22.784,4 mq e un importo complessivo richiesto di 49,48 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. Tutti gli interventi sulle scuole della regione riguarderanno edifici in classe energetica G, quella meno efficiente.


PER APPROFONDIRE: Povertà educativa, Borgomeo: «Serve più coraggio»


Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Calabria il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 14%. Un dato superiore alla media nazionale e a 5 punti dall’obiettivo continentale del 9% entro il 2030.

Dati che sono l’esito di forti divari educativi negli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, il 53,6% degli studenti calabresi in III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa.

Nella provincia di Crotone sono stati 59,7%. Mentre in quella di Catanzaro sono risultati inadeguati i test di italiano del 46,18% degli studenti.

Dati cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

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