Avvenire di Calabria

Da oggi inizia il primo anno del post Covid. Basterà diminuire le limitazioni per rilanciare la forza delle relazioni?

Oggi è il primo giorno di scuola, la prof: «Prendersi cura delle fragilità»

La professoressa reggina Francesca Cilea dà un consiglio semplice ai suoi ragazzi: «Dovete credere in voi stessi»

di Davide Imeneo

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Post Covid, oggi è il primo giorno di scuola del "nuovo" corso. Basterà diminuire le limitazioni per rilanciare la forza delle relazioni? La professoressa reggina Francesca Cilea dà un consiglio semplice ai suoi ragazzi: «Dovete credere in voi stessi».

Le parole della docente per il primo giorno di scuola a Reggio Calabria

Francesca Cilea è un’insegnante di lettere al Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria. Abbiamo voluto carpire le sue impressioni alla vigilia dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Dopo due anni di pandemia si prova a tornare alla “normalità”. Basterà togliere le mascherine?

Gettare via le mascherine non ci permetterà di cancellare il ricordo di quanto successo, né di buttare dietro le spalle la paura. Sicuramente ci sarà un rientro in aula che cercheremo di rendere il più possibile sereno, ma rimarrà una certa diffidenza verso chi tossisce o ha qualche decimo di febbre, sintomi tipici del Covid. Chi si ammalerà dovrà ricorrere all’isolamento, l’aumento dei contagi in autunno spingerà all’uso delle mascherine e forse saremo costretti a riproporre la didattica a distanza. Questo non ci darà la possibilità di tornare alla tanto agognata normalità, almeno per ora.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Le sfide formative non mancano. Quale sarà la sua priorità per l’anno scolastico partito oggi?

Nonostante lo scarso apprezzamento che generalmente viene riservato al lavoro dei docenti, l’insegnamento oggi è diventato molto complesso perché più complesse sono le esigenze dei giovani e delle famiglie. Bisogna essere capaci di coniugare cultura e valori, di suscitare curiosità, di sviluppare le diverse potenzialità. Ma credo che oggi più che mai i ragazzi abbiano bisogno di essere ascoltati, incoraggiati e responsabilizzati. Devono comprendere che sono gli unici artefici di un futuro che dovranno costruire passo dopo passo. Devono mettersi in gioco e non temere le loro fragilità.

Tanti anni di esperienza al servizio dell’istituzione scolastica, cosa le manca di più della scuola dei suoi esordi in cattedra?

All’inizio della mia carriera ho lavorato in tante zone della provincia ed ho conosciuto realtà diverse, alcune delle quali molto arretrate. Questo mi ha dato la possibilità di stare in mezzo a ragazzi semplici, schietti, ma carichi di una straordinaria dignità. Mi hanno insegnato tanto, soprattutto l’umiltà e l’umanità. Porto sempre nel mio cuore la loro straordinaria lezione d’amore fatta di poche parole, ma di tanto sacrificio e di una forte determinazione che nasceva dal desiderio di migliorarsi. Ecco, credo che mi manchi proprio quella umanità, quella semplicità.


PER APPROFONDIRE: Zaino in spalla, paure e speranze dei genitori alla prima campanella


Rivolgendosi ai suoi studenti, quale consiglio darebbe per iniziare al meglio il nuovo anno scolastico?

Consiglio ai ragazzi di vivere con entusiasmo, di credere nelle loro capacità, di non arrendersi mai, di cogliere le opportunità. Li invito a porsi domande, ad analizzare criticamente la realtà, ad essere assetati di sapere. La cultura e l’educazione sono le loro carte vincenti e devono saperle sfruttare. Devono avere a cuore il loro futuro e la loro crescita umana. “I care” scriveva Don Milani, “mi importa”. Ecco gli studenti devono tenere a loro, alla loro vita, al loro avvenire le cui fondamenta poggiano proprio sulla straordinaria esperienza culturale ed educativa che si vive nella scuola.

Articoli Correlati