Avvenire di Calabria

I due ultimi episodi registrati a Reggio e Cirò aprono una nuova riflessione sul rapporto scuola-famiglia

Prof aggrediti a scuola, la solidarietà non basta: la proposta della Regione Calabria

Dalla Cittadella parla la vicepresidente della giunta con delega all’Istruzione: «La figura dello psicologo d'aiuto per evitare la degenerazione delle relazioni»

di Redazione Web

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I recenti episodi di violenza ai danni dei rappresentanti del mondo della scuola aprono ad una riflessione anche sul piano educativo.  Dalla Calabria, regione non esente purtroppo da simili vicende, arriva un contributo. Lo spiega la vicepresidente con delega all’istruzione, Princi.

Aggressioni a scuola, Calabria non esente

Un docente di un Istituto comprensivo di Reggio Calabria aggredito da un genitore, convocato per il comportamento del figlio. A Cirò Marina, qualche giorno dopo, l'aggressione alla dirigente scolastica di un altro istituto comprensivo da parte del padre e del nonno di una tredicenne che era stata sospesa con obbligo di frequenza per inadempienze comportamentali gravi.


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Due episodi simili a molti altri registrati in altre zone d'Italia che non hanno mancato di suscitare indignazione e solidarietà non solo da parte del mondo della scuola, ma da istituzioni e società  civile.

Il ministro Valditara annuncia un giro di vite per chi aggredisce i prof

Episodi che evidenziano, tuttavia, la degenerazione delle relazioni e la necessità di interventi urgenti volti a rafforzare i valori educativi. Mentre il ministro dell'Istruzione annuncia un giro di vite («chi aggredisce i professori risarcisca le scuole»), c'è chi ritiene si debba incidere ancor di più sul patto scuola-scuola, caposaldo dell'alleanza educativa.


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, prof aggredito a scuola dal padre di un alunno


«Episodi deprecabili di un fenomeno sempre più in aumento che non si verifica solo in Calabria ma in tutto il Paese e che evidenzia una crisi generalizzata nei rapporti, non solo tra scuole e famiglie, ma anche tra genitori e figli, una crisi generazionale e sociale a tutte le latitudini». È l’analisi di Giusi Princi, vicepresidente della Regione Calabria, con delega all’Istruzione.

«Sono comportamenti gravi che richiedono che tutta la società civile venga coinvolta in un sentimento di indignazione profonda, perché sta avvenendo meno quello che è il ruolo educativo della scuola, che ha sempre svolto un'azione civile morale, oltre che culturale», ancora Princi.

Basta violenza a scuola, il contributo della Regione Calabria

«Come Regione Calabria - ricorda Princi -, insieme al presidente Occhiuto e a tutta la Giunta, abbiamo stanziato 9 milioni di euro per attivare la figura dello psicologo scolastico che avrà il compito di supportare studenti, operatori scolastici e famiglie».


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Le istituzioni, a detta della vicepresidente della Regione, «hanno un ruolo importante e determinante. Pertanto, come già manifestato, anche pubblicamente, ai dirigenti delle scuole interessate da aggressioni, andrò personalmente a trovare il personale scolastico coinvolto in queste tristi vicende, non solo per rappresentare la solidarietà ma anche e soprattutto per avviare insieme un percorso e mettere in campo, ognun per il proprio ruolo, azioni che siano in grado di riportare la scuola al ruolo di agenzie educante e formativa che da sempre ha assunto e che dovrà continuare ad assumere anche come motore di sviluppo e di cambiamento».

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