Avvenire di Calabria

La denuncia dal mese di agosto della totale assenza di assistenza medica dell'Asp

Profilassi ai minori migranti, oggi ritorna la tessera Stp?

Uffici allo stremo e gestione dell'emergenza: dalla Prefettura confermano di aver trovato una soluzione

Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Ogni ragazzo ha il diritto ad avere un pediatra, ma non per tutti è così. Accade, infatti, che vivano da diversi mesi in Italia centinaia di giovani senza potersi sottoporre all'assistenza sanitaria necessaria. E che la tessera Stp diventi un vero e proprio miraggio. Eppure si tratterebbe di una tessera sanitaria temporanea, grazie alla quale i minori si possano sottoporre ai controlli sanitari ed alla profilassi. Tutto previsto dal legislatore ed un'operatività efficiente anche a Reggio Calabria, almeno fino al dicembre 2015. Poi l'implosione del sistema, con un sovraccarico insostenibile per un personale, quello dell'Asp reggino, ridotto all'osso e, quindi, allo stremo della propria capacità produttiva. Dall'inizio dell'anno nessuna attività di medicina preventiva e accertamenti clinici sui minori giunti in riva allo Stretto, seppure la normativa determini questo come un «procedimento necessario» in seguito allo stato psicofisico ad alto rischio dei viaggi della speranza. Per le comunità di accoglienza un boomerang da gestire, salvaguardando la salute di ragazzi ed operatori. Se da un lato appare insostenibile pagare la prestazione (per un ammontare di centoventi euro a paziente), dall'altro il tema è imprescindibile, anche in virtù dei continui richiami anche degli Enti locali, come la Regione Calabria che, dal 2013, precisa come è «obbligo delle Aziende Sanitarie Provinciali di individuare uno o più ambulatori quali punti di primo accesso per i soggetti non comunitari e senza permesso di soggiorno». Le prime segnalazioni formali sono state inviate, per mezzo pec a tutte le istituzioni preposte, già dal mese di agosto, dall'Associazione Temporanea di Scopo “Filoxenia”, che in seguito ad un ordinanza firmata dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, il 23 luglio, si occupa dell'accoglienza di minori stranieri in strutture autorizzate. Dopo le vibranti proteste è giunta una conferma dall'ufficio di gabinetto della Prefettura: è di ieri la notizia di una soluzione che sembrerebbe immediata, con valore esecutivo già da oggi, rispetto al rilascio della tessera Stp. Una buona notizia che si incastra in un mosaico molto complesso e che ha visto nella giornata di ieri una forte tensione sociale tra gli abitanti del quartiere Archi ed i minori di un Centro di primissima accoglienza dove sono ospitati oltre duecentocinquanta ragazzi migranti non accompagnati. Una protesta che ha visto l'intervento, presso l'ex Università trasformata in Cpa, del Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, che ha voluto ascoltare i motivi della protesta dei minori. «Condizioni di precarietà della struttura, anche igienico-sanitarie, l'eccessiva durata della permanenza e la difficoltà ad avere contatti con i parenti – riportano dall'Ufficio di Governo reggino, aggiungendo come - il Prefetto ha confermato l'impegno della Prefettura per migliorare i livelli di accoglienza e garantire una maggiore efficienza e qualità nei servizi». A partire dal rilascio, ad opera dell'Asp, della tessera Stp.

Articoli Correlati