Il 18 giugno 2021 si è svolta presso il Consiglio Regionale della Regione Calabria una manifestazione di protesta indetta dal Coordinamento unico delle strutture psichiatriche. «Estrema - si legge in un comunicato - è stata la preoccupazione espressa dai numerosissimi partecipanti riguardo l’immobilismo fattivo che affligge il settore con gravissime conseguenze per gli utenti, i familiari, i lavoratori, le cooperative impegnate nella gestione del servizio. I dimostranti hanno chiesto per l’ennesima volta ed a gran voce il ripristino di condizioni di civiltà, che latitano da troppo tempo nell’approccio che i rappresentanti della pubblica amministrazione stanno riservando a questo delicatissimo ed importantissimo settore».
La delegazione dei manifestanti - composta da referenti delle cooperative sociali che gestiscono la residenzialità psichiatrica nella provincia di Reggio Calabria, dal sindacato USB, dal Coordinamento lavoratori psichiatria, una rappresentanza dei familiari degli utenti – ha ribadito al Presidente della Giunta Spirlì ed al Presidente del Consiglio Arruzzolo, la improrogabile necessità di una svolta: «Deve essere immediatamente rimosso il blocco dei ricoveri, devono essere immediatamente erogati i pagamenti delle prestazioni rese, si devono riformulare i parametri del servizio in modo da garantire agli utenti servizi in linea con quelli erogati nelle regioni “virtuose”, ai lavoratori condizioni adeguate alla complessità del servizio erogato».
I rappresentanti dei familiari hanno evidenziato che «mentre gli utenti versano regolarmente la loro quota di compartecipazione (che in diversi casi lambisce i 1.000 euro mensili), gli enti locali omettono persino la relativa corresponsione delle rette alle cooperative; i familiari si riservano pertanto la valutazione legale di eventuali comportamenti omissivi che di certo si riversano a danno dei ricoverati».
La delegazione ha altresì sottolineato «come, dal 2009 ad oggi, si siano succedute schizofrenicamente diverse direttive impartite dagli enti locali. Così tra “contratti ponte” che avrebbero dovuto avere durata di qualche mese ed invece perdurano da 10 anni, le cooperative sono state chiamate per ben tre volte dalla Regione e dall’ASP a presentare istanze di definitivo accreditamento. In questo carosello, sin troppo affine al “gioco” della tela di Penelope, perpetrato tra Regione ed ASP, le cooperative hanno dovuto affrontare ingenti investimenti, per veder poi lese le proprie legittime aspettative».
Il Presidente della Giunta ed il Presidente del Consiglio hanno assicurato ai manifestanti l’impegno a risolvere le problematiche incombenti entro una settimana. Nel frattempo, prosegue lo stato di agitazione e già giovedì 24 giugno di terrà un nuovo sit-in presso la sede dell’ASP di Reggio Calabria.