Avvenire di Calabria

Quaresima: mons. Rumeo (Noto), “La Croce, albero fiorito”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“La Croce, albero fiorito”: è questo il titolo del messaggio di Quaresima del vescovo di Noto, mons. Salvatore Rumeo, che invita i fedeli a “volgere lo sguardo alla Croce di Cristo Gesù, albero di salvezza, ‘mistero di morte e di gloria’”, poiché da una parte “ci ricorda la Passione di Cristo, la Sua sofferenza e la Sua Morte”, dall’altra “è una Croce gloriosa perché attraverso quella morte, il Signore Gesù, è passato alla vita e a tutti noi ha dato gratuitamente la salvezza”. Il vescovo evidenzia ulteriormente il valore salvifico della Croce: “Non solo la Croce manifesta la misericordia divina, ma la vera identità di Cristo: sulla Croce si manifesta pienamente la Sua gloria. Con la Sua morte Egli illumina il senso della vita e della morte di ogni uomo”.

La Croce di Cristo mostra inoltre la solidarietà del Figlio di Dio con la passione dolorosa dell’uomo di ogni tempo: “La sua Croce svetta tra le nostre croci – scrive il vescovo – per dirci che è sempre presente in mezzo a noi come Amore infinito. È solidale con l’uomo. Soffre per noi. Perché il suo trono è la Croce. E la Croce è la manifestazione infinita del Suo Amore e della Sua Gloria”. Proprio perché nella Croce si svela l’amore di Dio, essa può definirsi “bella” e in questo senso, scrive ancora mons. Rumeo: “Il Crocifisso è la bellezza che salva: estetica della misericordia. Il suo volto sfigurato che perdona è per eccellenza la via della santità e allo stesso tempo la via della bellezza. E sul volto sofferente dell’uomo si riverbera la bellezza dello sguardo di un Dio Crocifisso per amore nostro”.

Una bellezza certamente “difficile” quella del Crocifisso: la bellezza di saper fare della propria vita un’offerta d’amore per gli altri, come Cristo; una bellezza che non ha a che fare con l’apparire, ma con l’essere dono per il prossimo, per trasformare questo mondo, in un giardino di misericordia”.



Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: