
Il nuovo vescovo di Pisa è calabrese: il Papa nomina padre Saverio Cannistrà
Originario dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, gli auguri dell’arcivescovo Maniago: «Il Signore lo custodisca nel suo nuovo ministero».
Oggi alle 17.00, nel piazzale adiacente l'oratorio di Satriano, si terranno i funerali di Simona Cavallaro, la ragazza ventenne sbranata da un branco di cani nella pineta di Monte Fiorino. «Morire a vent’anni sbranata da cani randagi, è un evento terribile, tanto più che la ventenne era andata in zona per preparare una successiva escursione di gruppo. Il primo sentimento è di orrore per la morte tragica di una giovane e di solidarietà con tutti i sopravvissuti». Così, esprime il proprio cordoglio, l'arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone.
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
«Il mistero della morte diviene "mysterium iniquitatis", anche perché ci fa interrogare sul rapporto uomo e animali, particolarmente con quelli che l'essere umano ha fatto diventare parte integrante della vita quotidiana e che hanno provocato una vera e propria divaricazione tra eletti alla domesticazione e destinati al branco del randagismo, in un contesto ambientale che non riesce a garantire il monitoraggio veterinario e i minimi esistenziali di sopravvivenza per i randagi», ancora le parole di Bertolone.
«La fame da lupi porta esseri percettivi ma non razionale a fare branco e assalire chi è diventato, piuttosto che preda, un nemico. Le ferite mortali inferte a questa nostra ragazza - per l'arcivescovo di Catanzaro - sono anche la messa a nudo tragica dei nostri ritardi, delle nostre inadempienze».
Ferite che sono, soprattutto, «il grido della natura a riequilibrare i rapporti e i valori. Riposa in pace, cara Simona, strappata prematuramente ai tuoi cari e ai tuoi amici. La tua fine sia per noi, poveri sopravvissuti, un appello all'ecologia integrale».
Originario dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, gli auguri dell’arcivescovo Maniago: «Il Signore lo custodisca nel suo nuovo ministero».
Monsignor Morrone, Presidente della Cec, ha offerto una riflessione teologica sul suo impegno a favore
“CuoreMio – Chi è forte, ama più forte”. Questo il titolo del progetto sull’educazione all’affettività