Avvenire di Calabria

Mons. Morosini in visita all’Istituto Ferraris dialoga con i giovani sulle domande di senso

Ragione, cultura, fede…qual è il futuro che vogliamo?

Molte le domande proposte dagli studenti all'Arcivescovo

Redazione Web

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Una piccola comunità scolastica, di bella tradizione, impegnata nella crescita culturale, professionale e civile di tante generazioni, anche oltre le sordità della politica scolastica, si fa frontiera di legalità e si confronta con l’autorità morale dell’Arcivescovo di Reggio.
L’istituto G. Ferraris, da tempo unito all’A. Da Empoli, oggi guidato dal D.S. Francesco Praticò, ha accolto consapevolmente mons. Morosini, con le parole inglesi di una canzone, che sulla traccia biblica delle vicende di Davide racconta l’avventura umana dei giovani di oggi.
Il dialogo tra scuola laica (“tempio di Galileo”) e Chiesa (“tempio della fede”), si è svolto nelle semplicità dell’incontro di stampo formativo e nella cordialità dell’Ospite che ha significativamente interpretato la correttezza istituzionale e il senso del patto territoriale di corresponsabilità tra le forze educative, sviluppando con rigore e passione il tema: Ragione, Cultura, Fede danno Speranza? Il futuro che noi vogliamo.
Nell’intervento introduttivo dell’Arcivescovo (seguirà altro articolo) sono riecheggiate parole impegnative come “verità”, ”libertà”, “umano”, identità”, “conflitti” e “convivenza”, “crisi”, “casa comune”, “storia”, “ideologie”, “fondamentalismi religiosi”, “centralità della “persona”,  … e ultimo ma non ultimo il senso di “parlare di Dio”, che hanno trovato ascolto inaspettato.
Molte le domande proposte dagli studenti sulla storia di vita e vocazione di p. Giuseppe, sul servizio del vescovo, il futuro dei giovani e la Calabria, famiglia giovani e fede, i rapporti interreligiosi. Con la consueta franchezza e realismo, le pensose risposte dell’Arcivescovo, da “vecchio” professore e con paternità “pastorale” mediata dalla razionalità del linguaggio e della comunicazione hanno accompagnato la riflessione ed aperto orientamenti per la vita degli studenti e la prosecuzione della fatica educativa della scuola.
Con un momento di intensa spiritualità, una rappresentanza di studenti di diversa provenienza culturale religiosa o dalla diversa abilità ha riproposto la preghiera universale ed ecumenica di Papa Francesco “Per la nostra terra”. La bella giornata, pur nella pluralità delle posizioni, ha trovato concordemente soddisfatti tutti, i giovani, i rappresentanti delle famiglie ed il personale docente e non docente, gli accompagnatori del Vescovo don P. Ielo (ex studente) e don P. Sergi (Ufficio Scuola). Si è conclusa lasciando aperto il dialogo, senza retorica, con un gesto di pace e speranza piantando insieme un albero di ulivo nel cortile, nella condivisione della convinzione che “Chi pianta un albero pianta una speranza” (L. Larcom).

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