di Anna Maria Fotia e Lucia Condello - «La bellezza salverà il mondo? Educare attraverso l’arte sacra nella scuola con l’Irc». Questo il provocatorio ed avvincente tema proposto dai professori Bellieni e Furfaro agli studenti dei corsi tirocinio Irc e Laboratorio Progetto Educativo dell’Istituto superiore di scienze religiose (Issr) reggino in visita virtuale al Museo diocesano “Aurelio Sorrentino” di Reggio Calabria, venerdì 26 marzo.
L’incontro è stato tenuto dalla dottoressa Lucia Lojacono, direttrice del Museo, che dopo una breve presentazione della storia di questa lodevole istituzione ha fatto una panoramica sul percorso espositivo, articolato in varie sezioni tematiche, e sulle opere d’arte più significative conservate al suo interno tra dipinti, sculture, oreficerie, tessuti liturgici e opere lapidee provenienti dall’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. La storica dell’arte ha spiegato come il pregio che questa realtà offre è custodito in opere di altissimo valore soprattutto per la storia che esse stesse raccontano, e cioè: l’incontro di uomini, comunità e territori; una fede viva che trova espressione nella produzione di arte sacra che, coniugando devozione e abilità dell’uomo, conduce attraverso l’ammirazione dei segni al Segno. Per cui, il servizio di una istituzione viva quale quella del Museo diocesano si sintetizza nel nobile compito di raccogliere e preservare al fine di veicolare l’antico e il nuovo racchiusi nel sacro e nel bello. A tal proposito, la dottoressa Lojacono ha posto in luce come l’obiettivo che muove questa realtà museale sia proprio educare al bello. Tra approfondimenti vari sul tema e dibattito, l’attività vissuta dagli studenti non è stata solo quella di una visita guidata, seppur virtuale, bensì di un viaggio alla ricerca della bellezza all’interno del Museo diocesano che, oltre le porte chiuse, rimane vivo e pronto a comunicare il bello che sempre vivifica l’animo umano. Da qui la presa di consapevolezza di come l’esperienza ecclesiale della bellezza possa non solo documentare e illustrare il vissuto comunitario nei suoi aspetti liturgici, devozionali e popolari, ma anche aprire alla speranza e al bene fino a figurarsi come vitalità culturale, fattuale, che animando il territorio può diventare una valida proposta educativa per gli studenti di ogni ordine e grado all’interno dell’Irc.
Pertanto gli studenti tirocinanti portano con sé la bella e confortante prospettiva di una realtà che, sicuramente, potrà essere ulteriore occasione di offerta formativa-educativa nel loro futuro di insegnanti, grazie anche ai percorsi didattici del Museo di cui si può fruire.