Avvenire di Calabria

La famiglia del Seminario Pio XI e la comunità diocesana di Reggio Calabria - Bova si apprestano a vivere un momento di festa

Reggio Calabria, sabato prossimo in Cattedrale cinque ammissioni agli ordini sacri

Due seminaristi italiani e tre malgasci compiranno un'altra importante tappa del loro cammino formativo e vocazionale

di Redazione Web

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La famiglia del Seminario arcivescovile Pio XI e la comunità diocesana reggina si preparano a vivere uno dei primi momenti di festa del 2024, all’insegna delle vocazioni con le ammissioni agli ordini sacri per 5 seminaristi. Momento che sarà vissuto in unione con l’arcivescovo Morrone.

Ecco chi sono i seminaristi che saranno ammessi agli ordini sacri

Cinque futuri sacerdoti, due reggini e tre malgasci, compiranno un’altra importante tappa del proprio cammino vocazionale verso il ministero sacerdotale.


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Sabato 16 marzo, alle 18, presso la Basilica cattedrale di Reggio Calabria, Pietro Casciano della parrocchia Santa Maria del Buon Consiglio di Ravagnese e Angelo Pensabene della parrocchia San Biagio in Gallico Superiore, insieme a Andoniaina Natolojanahary, Rolland Kevin Razafindrajaona e Heriniaina Elysè Randranatolotra (tutti e tre della diocesi di Morondawa in Madagascar) saranno ammessi agli ordini sacri dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, monsignor Fortunato Morrone che presiederà la solenne liturgia.

Cosa rappresenta l'ammissione agli ordini sacri

L’ammissione agli ordini sacri è un momento fondamentale nel cammino di ogni vocazione sacerdotale. Una tappa in cui la Chiesa riconosce ufficialmente che in un seminarista vi è davvero la chiamata specifica a servire il Signore.


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, torna la Giornata del Seminario


L’«eccomi» che i cinque seminaristi pronunceranno dinanzi a monsignor Fortunato Morrone e alla Chiesa è anzitutto segno della libertà scaturita dal sentirsi amato, accolto e perdonato dal Signore Gesù. Ma anche espressione del desiderio di seguirlo, imitandolo nel donare la vita per tutti.

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