
Limbadi, il 6 maggio si illumina per Maria Chindamo: memoria viva contro la ‘ndrangheta
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Venticinque anni dopo, torna un maxi-processo in cui sono coinvolte tutte le cosche del mandamento "Reggio Centro". Dai De Stefano ai Barreca, dai Tegano ai Libri fino ai Ficara-Latella e gli Zito-Bertuca. La scelta della Dda reggina è quella di riunire tra inchieste (Malefix, Metameria e Nuovo Corso) in un unico procedimento. Gli indagati sono 75, molti dei quali già in carcere: negli ultimi avvisi di garanzia anche le dichiarazioni dei nuovi pentiti.
La nota. Sono state chiuse le indagini del maxiprocesso "Epicentro" con il quale la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha riunito le operazioni "Malefix", "Metameria" e "Nuovo corso". L'avviso di conclusione indagini, firmato dal procuratore Giovanni Bombardieri e dai pm Walter Ignazitto, Stefano Musolino e Giovanni Calamita, e' stato notificato a 75 indagati ai quali la Dda contesta la partecipazione alle piu' importanti articolazioni territoriali del mandamento "Reggio Centro". Tra gli indagati ci sono i vertici delle principali cosche di 'ndrangheta. Tra questi i boss Carmine, Orazio, Paolo Rosario e Giorgino De Stefano conosciuto con il soprannome di "Malefix". Ma anche i fratelli Alfonso e Gino Molinetti detto "la belva", Demetrio Condello, Giandomenico Condello, Demetrio Canzonieri, Antonio Libri, Filippo Barreca ed Edoardo Mangiola. Tutti sono stati arrestati nelle tre inchieste coordinate dalla Procura di Reggio e sono considerati esponenti apicali delle rispettive famiglie di 'ndrangheta.
L'avviso di conclusione indagini e' stato notificato anche ad altri esponenti della criminalita' organizzata come Antonio Serio detto "Totuccio", Antonino Latella e Giovanni Rugolino detto "Craxi". Il procedimento "Epicentro" e' cosi' chiamato perche' documenta le piu' allarmanti dinamiche criminali registrate in riva allo Stretto. La Procura ha documentato la definitiva e unitaria sinergia tra le cosche reggine, a prescindere dalle divisioni registrate a meta' degli anni ottanta nella seconda guerra di mafia, con la preminente influenza dei gruppi di Archi riuniti attorno alla cosca De Stefano. Per altro verso, secondo gli inquirenti, le fibrillazioni registrate per la conquista del potere mafioso nel quartiere Gallico e le spinte scissioniste portate avanti soprattutto da Luigi Molinetti, hanno rischiato di deflagrare in un vero e proprio 'terremoto' di 'ndrangheta, scongiurato dagli arresti chiesti dalla Dda dall'estate del 2020 fino a poche settimane fa.
I nomi. Ecco i 75 imputati del maxi-processo: Carmine De Stefano, Giorgino De Stefano, Gino Molinetti, Alfonso Molinetti ('57), Salvatore Giuseppe Molinetti ('82), Salvatore Giuseppe Molinetti ('89), Alfonso Molinetti ('99), Antonino Randisi, Totuccio Serio, Antonio Libri, Edoardo Mangiola, Domenico Bruno, Carmine Polimeni, Antonio Lavilla, Donatello Canzonieri, Orazio De Stefano, Lorenzo Polimeno, Maurizio De Carlo, Salvatore Laganà, Cosimo Bevilacqua "Il Pappagallo", Francesco Vazzana, Antonio Artuso, Domenico Tegano, Antonino Polimeni, Achraf Aboulkair, Filippo Barreca, Antonino Labate, Francesco Labate, Domenico Calabrò, Luana Barreca, Giovanni Battista Foti, Marcello Bellini, Filippo Palumbo, Giuseppe Campolo, Salvatore Campolo Amato, Pasqualino Politi, Demetrio Condello, Antonino Monorchio, Giovambattista Fracapane, Demetrio Gattuso, Antonino Latella, Antonino Esposito, Giuseppe Leuzzo, Giandomenico Condello, Luigi Germanò, Santo Germanò, Francesco Giustra, Antonio Cappelleri, Maria Modafferi, Nicola Pizzimenti, Giovanni Francesco Raffa, Bruno Trapani, Giovanni Trapani, Paolo Tripodi, Andrea Vazzana, Alessio D'Agostino, Roberto Smeriglio, Salvartore Saraceno, Giuseppe Pizzimenti, Giuseppe Araniti, Francesco Aricò, Timothy Rizzo, Giuseppe Condello, Alessio Smeriglio, Maria Stivilla, Andrea Giungo, Vincenzino Zappia, Domenico Morabito, Paolo Morabito, Paolo Caponera, Paolo Rosario De Stefano, Domenico Musolino, Giovanni Rugolino "Craxi", Francesco Minniti e Maria Carlo.
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