Avvenire di Calabria

Intervista al più giovane esponente della Giunta del "terzo tempo" del sindaco Falcomatà

Giovani in politica, parla l’assessore Romeo: «Così lavoriamo per Reggio Calabria»

Il punto su Palazzo di Giustizia e Museo del Mare, ma anche su tutte le altre deleghe legate al suo assessorato

di Francesco Chindemi

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È il più giovane esponente della Giunta del "terzo tempo" del sindaco Falcomatà. Carmelo Romeo, assessore alla Città Resiliente ed Europea del Comune di Reggio Calabria, detiene importanti deleghe. Oltre a Palazzo di Giustizia, Museo del Mare e Lido Comunale, ha competenze anche nella Programmazione e Rimodulazione delle Risorse Comunitarie, il Pon Metro, Patti per il Sud, Agenda Urbana e Transizione Digitale. Settori strategici in prospettiva della progettazione della città del futuro.


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Nell’intervista rilasciata al settimanale Avvenire di Calabria, in edicola domenica scorsa con il quotidiano nazionale Avvenire, Romeo ha parlato dell’iter di realizzazione delle opere legate alle sue deleghe, ma anche dell’utilizzo delle risorse a disposizione dai trasferimenti nazionali ed europei, fondamentali per gettare le basi per creare occupazione. Racconta, inoltre, come, da giovane proveniente dal mondo del volontariato, abbia deciso di mettere la sua esperienza al servizio del bene comune.

Comune di Reggio Calabria, parla l'assessore Carmelo Romeo

Carmelo Romeo è assessore alla Città europea e resiliente del Comune di Reggio Calabria. Prima consigliere “esterno”, da gennaio è stato promosso dal sindaco Falcomatà nella nuova giunta comunale, mantenendo le importanti deleghe del Museo del Mare e del Palazzo di Giustizia.

Giovane in politica, Romeo ci illustra anche la sua visione, sia per la città presente che per quella futura.

Il suo ingresso in giunta è una novità e una conferma allo stesso tempo. Per lei cosa rappresenta?

Per me è un’opportunità straordinaria per continuare a servire la mia città. Sebbene il ruolo sia cambiato, l’impegno rimane lo stesso nel perseguire gli obiettivi dell’amministrazione. Le deleghe confermate dal sindaco Falcomatà rappresentano una conferma del lavoro svolto. Ciò mi gratifica personalmente e mi spinge a fare di più e meglio, utilizzando gli strumenti del nuovo ruolo.

Museo del Mare e Palazzo di Giustizia, rappresentano due scommesse per la città del futuro. A che punto siamo?

Arrivati a questo punto dico per la città del presente. Lo affermo con cognizione di causa perché su entrambi gli interventi siamo arrivati alle battute finali propedeutiche all’avvio dei lavori veri e propri. Il Museo del mare è opportuno ricordare che è stato finanziato per 53 milioni di euro sul Pnrr come uno dei quattordici attrattori culturali per l’Italia. A queste somme si aggiungono altri sessanta milioni di euro che l’amministrazione ha scelto di destinare a quest’opera dal Pon Metro.

Perché sarà strategico per Reggio Calabria?

Perché cambierà tutto ciò che la circonda quindi sotto il profilo culturale, economico turistico. Anzi sarà un attrattore straordinario per tutta la regione. In questi giorni abbiamo concluso la conferenza dei servizi e abbiamo acquisito tutti i pareri favorevoli degli enti interessati. Entro il trentuno marzo avvieremo la prima fase: il “lotto zero” che è quello che prevede appunto l’opera a mare e la cantierizzazione dell’area. La ditta che eseguirà i lavori è la Cobar Spa che ha già realizzando il Waterfront.


PER APPROFONDIRE: La visione di Malara: «Impegno comune per riprogettare Reggio»


Per Palazzo di Giustizia, invece?

Per Palazzo di Giustizia, abbiamo superato le difficoltà del contenzioso ancora in atto. Tre anni fa il sindaco Falcomatà mi assegnò una delega per individuare il percorso virtuoso da intraprendere e così nel 2022 abbiamo firmato un protocollo con il Ministro della Giustizia (all’epoca era Cartabia) per il completamento dell’opera. Il progetto è stato presentato alla città lo scorso gennaio insieme all’attuale vice guardasigilli Sisto e ora è in fase di appalto con il Ministero della Giustizia.

C’è un percorso da completare anche se manca poco alla fine della legislatura. Vi siete dati delle scadenze con l’amministrazione comunale?

Più che delle scadenze ci siamo dati degli obiettivi contenuti nelle linee programmatiche di inizio mandato e miriamo ad accelerare su vari fronti. In particolare a completare le opere pubbliche in corso e ad implementare nel prossimo bilancio, il primo fuori dal piano di riequilibrio, misure di sostegno per le fasce più deboli. Il nuovo Piano operativo “Metro” è un valido strumento che ci aiuterà a pianificare anche una strategia occupazionale per il nostro territorio.

Lei è un giovane amministratore, come vive questo impegno? Condivide l’invito dell’arcivescovo Morrone a non rimanere indifferenti e a mettere i propri talenti al servizio del bene comune?

Condivido pienamente l’invito dell’arcivescovo Morrone. Del resto, io stesso provengo dal volontariato e dall’impegno al servizio del prossimo. Nel mio percorso di vita una frase mi ha sempre guidato: «nel bene del tuo prossimo c’è il tuo bene». Come amministratori, ma anche cittadini, dobbiamo sempre mirare al bene degli altri, sapendo che lì troveremo anche il nostro.

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