
Il Gal Terre Locridee si candida per il progetto NextMed
Un’opportunità importante per contribuire alla rigenerazione urbana attraverso soluzioni innovative e sostenibili Non guarda solo
In questi giorni si torna a parlare del Museo del Mare in vista dell'apertura del primo cantiere che porterà alla realizzazione dell'attesa opera. Un'opera al centro di un progetto più complessivo che guarda allo sviluppo culturale, ma anche alla riscoperta del rapporto tra il mare e la città, partendo dalle sue coste.
Le linee guida, se così si possono chiamare, sono contenute all’interno del Masterplan di Reggio Calabria recentemente presentato. Il documento che configura la Reggio del futuro da qui al 2050 “disegna” una città che riscopre il suo mare, avvicinandosi in modo sostenibile a quelle risorse naturali e paesaggistiche che costituiscono un patrimonio unico.
Al centro di questa visione rigenerativa della città di Reggio Calabria troviamo il Parco del Mare, un ambizioso progetto di riqualificazione che abbraccia ben 32 chilometri di costa, tracciando un percorso che fonde natura, cultura e innovazione sociale. In questa cornice, il Museo del Mare, con la sua architettura distintiva e lo sguardo simbolico sullo Stretto, diventa punto focale per la promozione della cultura e dell’innovazione nell’area mediterranea.
Il Parco del Mare è pensato come «una infrastruttura ambientale e funzionale, dedicata alla cultura, al wellness, al fitness, alla qualità della vita, all’arte, al lavoro», e vuole essere un invito a vivere la costa come spazio inclusivo e multifunzionale. La rigenerazione non mira solo a migliorare l’estetica e la fruibilità del litorale, ma intende anche innescare «un cambiamento culturale e sociale, collettivo e individuale », valorizzando i comportamenti sostenibili e attirando un pubblico diversificato, anche fuori stagione.
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Il progetto si articola in tre aree distinte, ognuna con la propria identità e funzione. Nella zona nord, i borghi marinari di Catona e Gallico saranno valorizzati per preservare il loro carattere unico, come aree di grande pregio naturale e culturale. Gli interventi mirano a proteggere le dune e la vegetazione costiera, creando percorsi di accesso controllati e zone di relax che incoraggiano un turismo rispettoso e sostenibile, con l’obiettivo di rafforzare l’identità del territorio e mantenere vive le tradizioni locali.
Proseguendo verso il cuore della città, il waterfront urbano rappresenta l’asse centrale del Parco del Mare. Esteso dal porto alla stazione centrale, questa fascia diventerà un punto nevralgico per la socialità e la cultura, accogliendo eventi e manifestazioni di vario genere. Come afferma il Masterplan, il progetto vuole restituire «quell’antico rapporto tra la città e il suo mare nel segno della riscoperta dell’affaccio », trasformando il lungomare in una piazza naturale, uno spazio in cui l’arte e l’architettura dialogano con il paesaggio.
L’opera di Tresoldi e la scalinata progettata da Zaha Hadid sono solo alcune delle installazioni artistiche che animeranno questo tratto di costa, rendendolo un punto d’incontro tra la creatività contemporanea e la storia della città.
Nell’area sud, che si estende fino a Punta Pellaro, il Parco del Mare è pensato per gli amanti degli sport acquatici. Grazie ai venti costanti, questa porzione di costa si presta naturalmente al kitesurf e ad altre attività nautiche. Per garantire una fruizione sicura e sostenibile, il progetto intende regolamentare l’accesso alle spiagge, preservando l’ambiente naturale e migliorando le strutture per gli sportivi, con l’idea di attrarre non solo praticanti locali ma anche atleti e appassionati da altre regioni e dall’estero.
La creazione del Parco del Mare promette di portare benefici a lungo termine non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia e il tessuto sociale di Reggio Calabria. Con un litorale riqualificato e spazi pubblici ben integrati, la città potrà attrarre un turismo più vario e di qualità, favorendo anche le attività economiche legate al commercio locale e alla ristorazione. Le nuove aree verdi, le piste ciclabili e le zone pedonali migliorano la vivibilità e la qualità della vita, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo uno stile di vita sano e attivo.
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