![](https://www.avveniredicalabria.it/wp-content/uploads/2024/06/Droga-Uscirne-si-puo-e1719356516557.jpg)
Droga, salvarsi è possibile: «Così abbiamo detto no alla dipendenza»
Una giovane ex tossicodipendente e la madre di un ragazzo spiegano come si può uscire dal drammatico tunnel delle dipendenze. Il pm Musolino parla di «droghe come fregatura».
La strage di Capaci ha ispirato un’intera generazione di Pm antimafia, tra questi, anche Stefano Musolino. Il magistrato in forza alla Dda ha firmato alcune delle inchieste più importanti nella storia recente del contrasto alle mafie, nella città in cui è nato, cresciuto e ha deciso di operare.
Ricorre l’anniversario di Capaci. Che eredità lascia per chi fa il suo mestiere?
È un evento che ha segnato tutti profondamente, che ha provocato molte “vocazioni” e interrogato tutti su come si faccia questo mestiere, su come si decida di vivere, come si decide di operare.
Dopo quella strage nacque un movimento di antimafia che potremmo definire “di piazza”. Cosa è cambiato da allora, cosa deve ancora cambiare nell’antimafia?
Io non credo che l’antimafia dei cartelli e degli slogan sia di per sé sufficiente. È un’antimafia emotiva, basata sulla reazione ad eventi scioccanti. L’antimafia vera la si fa ogni giorno quando si fanno scelte sulla costruzione del proprio futuro.
Ci sono state istituzionalizzazioni dell’antimafia con prebende pubbliche notevoli, la cui gestione non è stata pulitissima, come dicono le indagini. Quale deve essere l’antimafia del futuro?
La risposta è sempre individuale, però poi deve raccogliersi in uno sforzo collettivo che abbia un’idea di progetto futuro. Ecco, quello che manca da noi in questo momento è una progettualità: i ragazzi vanno via e chi resta lo fa perché pensa di potersi “sistemare”, cioè arrangiarsi e accettare compromessi. E questo è un fattore depressivo che la città vive.
In che senso?
Una giovane ex tossicodipendente e la madre di un ragazzo spiegano come si può uscire dal drammatico tunnel delle dipendenze. Il pm Musolino parla di «droghe come fregatura».
Protagonista di questo episodio è il procuratore aggiunto della repubblica presso la DDA di Reggio Calabria: parla di ‘ndrangheta e narcotraffico.
Il progetto voluto dalla segreteria nazionale della Uil in collaborazione con l’Associazione #Noi. La prima lezione a Lamezia col segretario Bombardieri.