Avvenire di Calabria

La presentazione questa mattina presso la Sala Monteleone del Consiglio regionale della Calabria

Relazione del Garante della Salute, colmata una lacuna di 14 anni

Si tratta del primo documento prodotto dall'Ufficio guidato da Anna Maria Stanganelli

di Redazione Web

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È stata presentata oggi la prima relazione del Garante regionale della Salute,  Anna Maria Stanganelli, con i primi dati raccolti nel corso del primo anno di vita dell'ufficio da lei guidato. Il plauso del presidente dell'assemblea regionale Mancuso: «Bene il lavoro svolto, colmata una lacuna di ben 14 anni».

Garante della Salute della Calabria, colmata una lacuna di ben 14 anni

Nella Sala “Federica Monteleone” del Consiglio Regionale della Calabria, si è tenuta la cerimonia di presentazione della Prima Relazione Annuale del Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, nel corso della quale sono state illustrate le attività svolte da un’Autorità insediata, per la prima volta in Calabria, dopo 14 anni dall’approvazione della legge regionale che l’ha istituita, definendone compiti e funzioni.


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In dodici mesi, l’Ufficio del Garante, ha messo in atto migliaia di interventi, punti di ascolto e di confronto, effettuando, a seguito di segnalazioni, numerosi sopralluoghi nelle strutture sanitarie e molteplici iniziative di sensibilizzazione su innumerevoli patologie, fronteggiando una sfilza di sfide, divenendo un riferimento istituzionale importante per il cittadino che può sentirsi finalmente tutelato e rappresentato da un’Autorità indipendente che prende in carico i suoi bisogni e le sue necessità nei confronti del servizio sanitario regionale.

Mancuso: «Sul diritto alla Salute, importante inversione di tendenza»

«Il nuovo corso, avviato da due anni a questa parte, da Giunta e Consiglio regionale in sinergia con il Commissario per la sanità Occhiuto, ha già prodotto una significativa inversione di tendenza e prodotto risultati che, fino a poco tempo fa, sembravano irraggiungibili». È quanto ha sostenuto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso commentando la relazione annuale svolta dal Garante della salute Anna Maria Stanganelli.


PER APPROFONDIRE: Patologie correlate ai rifiuti tossici, studio-indagine a Reggio Calabria, il podcast con il Garante della Salute Stanganelli


«Su questa direttrice - ancora Mancuso - l’Assemblea legislativa regionale, ha colmato una vistosa lacuna che si protraeva da oltre quattordici anni. Era infatti luglio 2008, quando fu istituito il Garante regionale della Salute, ma nessuno aveva inteso individuarlo».

Il presidente che ha aperto i lavori a Palazzo Campanella ha sottolineato l'importanza del lavoro fin qui prodotto. «Ad un anno dall' insediamento, l’azione del Garante,  cooperando  con le Istituzioni sanitarie e con questa Presidenza, si è meritoriamente  collocata al crocevia tra la promozione di politiche preventive e la gestione delle criticità poste alla sua attenzione», le sue parole.

Il Garante, «ha spaziato dinamicamente le sue competenze, dalla vigilanza (anche attraverso sopralluoghi nelle strutture sanitaria  sulla base delle segnalazioni di cittadini e associazioni)  alla messa a punto di opportune iniziative di sensibilizzazione su molteplici patologie e organizzando, al contempo, occasioni di confronto con stakeholder del settore».

Le sfide del Garante della Salute della Calabria

Per Mancuso: «Nonostante le molteplici criticità della sanità, il Garante ha fronteggiato una sfilza di sfide, in un contesto in cui risorse limitate, difficoltà infrastrutturali e situazioni di emergenza hanno rappresentato ostacoli significativi.  Attraverso il suo impegno, si è favorita la soluzione di tante problematiche nel corso di questo primo anno di attività che si chiude con un bilancio positivo. Sapendo che molto è stato fatto e che c’è ancora tanto da fare».

Infine: «A me preme segnalare che il diritto alla salute vada assicurato in un nuovo approccio che consideri i cittadini non alla stregua di freddi numeri, ma come  persone bisognose di tutela. Oltre all' assistenza socio-sanitaria, è importante puntare sull’“umanizzazione delle cure”, cambiando il paradigma basato soltanto sulle patologie e privilegiando l’essere umano quale portatore di sentimenti, sofferenze, conoscenze e speranze».

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