Avvenire di Calabria

Interviene il presidente della Cec, monsignor Bertolone

«Riscoprire l’idea politica cattolica»

Raffaele Iaria

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I vescovi italiani si sono riuniti questa settimana in Vaticano per la loro 70ma Assemblea Generale. Ne abbiamo parlato con il presidente dei vescovi calabresi, monsignor Vincenzo Bertolone.

Eccellenza, che cosa è particolarmente emerso?

Basta scorrere con attenzione l’ordine del giorno per scoprire le attenzioni nazionali, che noi dobbiamo riversare a livello regionale. In primis, il cammino di preparazione verso la prossima “Settimana sociale”, che dovrà riscoprire il grande pensiero politico cattolico.

Quali ripercussioni sulla Chiesa calabrese?

Fatte queste premesse, nostro compito è di agire affinché le Chiese di Calabria riscoprano la bellezza della sinodalità, cioè del camminare insieme. Papa Francesco, in occasione della commemorazione dell’anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi, ha affermato: «Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio».

Centrale all’Assemblea è stato il tema dei giovani.

Nel libro del Siracide leggiamo che la giovinezza è il tempo in cui la vita si schiude, è il tempo connotato dalla gioia di vivere, ma è anche il tempo che prepara alla vita sull’incerto crinale del credere e del non credere. Dovrà essere una staffetta tra adulti e giovani finalizzata a riempire la vita piena di senso e di opportunità. Infatti chi di noi non ha sentito o detto: «Ai miei tempi». Basta con le lamentele: è tempo di preoccuparsi di meno ed occuparsi di più dei giovani. Diceva San Giovanni Bosco che l’educazione è “cosa di cuore” e accompagna il cammino, ne fa apprezzare la bellezza, attira lo sguardo anche sulle piccole cose della strada.

Mafia–chiesa che cosa può dirci in merito?

Una diversità netta, palese, incarnata fino al martirio dal prete Pino Puglisi, modello di vita e di ministero che in quest’ora particolare sta ad indicare a tutti la strada dell’onestà e della pastorale evangelica.

Quale futuro per i giovani del Sud e in particolare della Calabria?

Le ricchezze della Regione sono tante. Accenno a quelle del turismo culturale, archeologico e ambientale. Queste ricchezze, se messe a sistema, creano sviluppo e lavoro. Da qui la necessità di una nuova riflessione socioeconomica. Potrà essere sufficiente limitarsi a scrivere delle norme certe e precise circa il vivere associato o nuovi “atti politici sul lavoro”, per indurre comportamenti finalmente legali e coerenti con le leggi giuste, soprattutto per far circolare il denaro e ri–avviare l’imprenditoria, quella che non soltanto arricchisce le imprese, ma provoca occasioni di lavoro?
Giacché i giovani della Calabria si sentono – a ragione – emarginati dal mercato del lavoro e dalle opportunità di futuro, dalla Chiesa deve pervenire loro un messaggio di futuro e di speranza, che sia anche monito ai politici ed ai Governi nazionale e regionale. Senza speranza i giovani non generano futuro, per sé e per l’intero Paese.

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