Avvenire di Calabria

Eraldo Rizzuti aspira a un posto alla Camera dei Deputati; è candidato al Collegio Plurinominale della Calabria per Alternativa per l'Italia - Popolo della Famiglia

Elezioni politiche, Rizzuti: «Noi unica alternativa per un Paese che include e non esclude»

Vanta un'esperienza amministrativa come assessore alla Cultura e all'Ambiente nel Comune di Rende (Cosenza). Geologo, insegnante e saggista: lo abbiamo intervistato

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Eraldo Rizzuti aspira a un posto alla Camera dei Deputati. Candidato al Collegio Plurinominale della Calabria per Alternativa per l'Italia - Popolo della Famiglia, movimento - quest'ultimo - di cui è coordinatore regionale, vanta un'esperienza amministrativa come assessore alla Cultura e all'Ambiente nel Comune di Rende (Cosenza). Geologo, insegnante e saggista: lo abbiamo intervistato.

L'intervista a Eraldo Rizzuti (Alternativa per l'Italia - Popolo della Famiglia)

Fuori dalle coalzioni e con una proposta politica maturata dopo un lungo percorso "di piazza". Ecco i temi trattati con Eraldo Rizzuti, candidato alla Camera dei Deputi al Plurinominale in Calabria con Alternativa per l'Italia - Popolo della Famiglia.

Ritorno anticipato alle urne: era davvero il momento ideale per cambiare governo al Paese?

Certamente no, ma mi pongo questa domanda: perché con un governo di convergenza di tutte le forze politiche presenti in parlamento, in un periodo di crisi e di forti tensioni sociali senza precedenti che ha colpito tutti i settori produttivi, con i poveri assoluti che supereranno i dieci milioni, con un disoccupazione, precarietà, paura, e insicurezza dilaganti, con un conflitto mondiale in atto con conseguenze devastanti, il governo nonostante non sia stato sfiduciato è stato mandato a casa?

Perché non si è trovata subito una soluzione? Perchè il Presidente della repubblica ha sciolto le camere e ha immediatamente indetto, dopo solo un mese, le elezioni? Non le sembra che ci sia stato, da parte di tutte le forze politiche, uno scarso senso di responsabilità verso i cittadini? La verità è che sono prevalse logiche di potere e lotte tra gruppi masso economici mondiali e non la responsabilità di governare nell' interesse dei cittadini. Non le sembra che tutte queste forze virtuali abbiano fallito il loro obiettivo politico e non siano più legittimate a chiedere la fiducia ai cittadini?

Visto l'alto tasso di indecisi, c'è una corsa verso il "voto utile" specialmente tra l'elettorato moderato. Il vostro Movimento come si pone rispetto a questa tendenza?

Non si tratta del voto utile, ma di un voto valido nel rispetto della democrazia, dei valori naturali e della dignità dell'uomo. Questo sincretismo politico (Fi-Pd-M5s-Lega-Fdi e settori della giustizia…) ha aperto le porte all'utilitarismo, all'individualismo, al populismo, all'antipolitica a un civismo inutile, sterile, vuoto, inconcludente e pericoloso per la tenuta democratica del nostro paese.

La politica è diventata una professione di una casta arrogante che non è stata e non è in grado di proporre una visione politica sociale adattabile alle nuove realtà. L' Europa ha perso di vista le ragioni dei suoi fondatori, ha abbandonato gli operai, ha cancellato il ceto produttivo ed è stata incapace di difendere il lavoro. Il liberismo, ha ridotto il Cristianesimo, spirito vivificante della vita individuale e collettiva, ad un puro fatto di coscienza, svuotandolo dalla sua funzione sociale e missionaria. La seconda repubblica, ed in particolare la sinistra hanno tradito la loro missione sociale e si sono "buttate" nella politica identitaria, perdendo di vista ciò che condividiamo come cittadini e ciò che ci lega come nazione: le scelte economiche (capitalistiche) che partono dall'alto e non dal basso (economia sociale), le unioni civili, l'eutanasia, la maternità surrogata e oggi il Ddl Zan, il partito unico, ne sono un esempio e una conferma.

Essi sono caduti nella trappola del potere economico internazionale e si sono convertiti al neo-liberal-capitalismo. Impegnati nella ricerca del " frammento", di tutto ciò che è marginale, hanno fatto dell'io e delle sue volatili definizioni un simbolo sacro. Hanno difeso "solo" i diritti " individuali", dei gruppi e delle minoranze, abbandonando di fatto i diritti collettivi, essenziali e fondanti di una "comunità. Se si mettono al primo posto i diritti individuali e si approvano leggi liberticide che discriminano e mortificano la maggioranza dei cittadini, si cancella il vero senso dello stare insieme, l'appartenenza ad uno stato, una comunità e una famiglia. Il “partito unico” ha cancellato la politica, ha fuso i tre poteri dello Stato ed ha perso definitivamente il contatto con l'uomo e con la famiglia naturale. Il voto moderato non esiste più e il voto cattolico è " al soldo di tutte le bandiere".


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Il Cardinale Ruini nel 1992 disse che era finito il partito unico dei cattolici e che si dovevano contaminare tutti gli altri partiti. Qual è stato il risultato: i cattolici invece di catechizzare i partiti, sono stati da essi catechizzati, per cui oggi i "cattolici" votano e sostengono con convinzione partiti che sono contro la morale cristiana, contro la vita, la chiesa e la famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Il nostro è l'unico partito che difende i principi e i valori cristiani, per questo ha molti nemici, anche nel mondo cattolico. Il nostro è l'unico partito che si ispira al popolarismo sturziano, alla dottrina sociale, all'economia sociale di Toniolo e difende i principi non negoziabili della Chiesa.

È un partito nuovo, in questa babele politica, ma che ha radici molto profonde nella tradizione popolare e cristiana. Ci siamo riappropriati di questa area moderata cattolica che " il colpo di stato di mani pulite " con il bipolarismo pensava di aver definitivamente cancellato. Purtroppo nella sua spinta missionaria, la chiesa per accogliere tutti, è caduta in questa trappola che noi stiamo cercando, con tutte le nostre forze, di evitare.

Il voto utile chiesto dal partito unico è un voto inutile perché consolida una casta corrotta che ha prodotto povertà, guerra, inflazione, disoccupazione, che ha chiesto sacrifici al popolo per regalare miliardi e svendere i beni dello stato, alle banche e al sistema massoeconomico mondiale. Noi chiediamo ai cittadini un voto valido per voltare pagina e mandare "la seconda repubblica" che ha prodotto questo disastro, politico, economico, sociale e culturale, definitivamente a casa.

La famiglia è spesso e volentieri "merce ideologica". Quali saranno le vostre priorità se eletti?

La famiglia è la cellula fondante di una comunità che deve essere "luogo di vita e non di morte" e merce di scambio. Siamo convinti che in questo paese dove la coerenza è una merce rara, solo la famiglia può salvare questo mondo alla deriva, per questo si è voluto costituire questo partito frutto del Family day, nato da una una ferma volontà di unire e non dividere il variegato mondo cattolico.

Quando le cose non procedono nella direzione giusta, si fa appello alla famiglia, ci si trova uniti intorno ai valori fondanti di una comunità che è la famiglia, la comunità come luogo di relazioni sociali. Le nostre priorità sono state ampiamente esposte, ma la nostra funzione, il nostro obiettivo è quello di riportare la politica al servizio dell'uomo e non l'uomo al servizio della politica e del potere economico.

E sulla Calabria, quali sono le urgenze che vi impegnate a risolvere?

La Calabria da sempre, per le sue ricchezze e bellezze, è stata una terra da colonizzare. Si può iniziare dai greci, per passare poi ai musulmani, ai longobardi, normanni, spagnoli, francesi, piemontesi e lombardi, per arrivare ai paracadutati di oggi: I giudici Scarpinato e De Raho, Antoniozzi, Eugenia Roccella, Di Maio, Boschi, Stumpo e Salvini.

Oggi, penso che si sia toccato il fondo, non solo perché tutti gli investimenti previsti escludono la Calabria e vengono trasferiti al nord, ma perché ci "impongono" anche i nostri rappresentanti politici, per emarginarci sempre di più e rendere insignificante il nostro ruolo politico. Siamo un paese, con scarso senso civico e responsabilità, si creano debiti che nemmeno i nostri nipoti riusciranno a restituire e, senza nessuno controllo, con molta superficialità, si sperpera il denaro pubblico: 30 miliardi alle banche; 16 ai Benetton dopo il crollo del Ponte di Genova; 7,5 alla compagnia aerea ITA, che dopo sei mesi dalla sua Costituzione si vende per 1.2- 1.5 miliardi; 7,5 alla F.C.A.; 1.O all'ILVA; 20 miliardi alle società che gestiscono la distribuzione dei carburanti e dell'energia, con il paradosso dell'ENI che negli ultimi sei mesi ha dichiarato un attivo di ben 7 miliardi; 68 miliardi del PNRR alla green economy; 50 per il digitale.

Tutte le opere infrastrutturali previste dal PNRR, sono destinate al nord. In Calabria è stata cancellata l'alta velocità e il raddoppio della linea ferroviaria Cosenza- Paola è stato rinviato al 2029. Abbiamo perso i fondi europei per il settore idrico e depurazione e, nonostante la nostra terra è fortemente esposta ai rischi naturali, non risulta nel libro dei sogni del PNRR, nessun euro aggiuntivo per la difesa del suolo. Aggiungo soltanto che, il prossimo, sarà un autunno molto critico con i prezzi alle stelle, una inflazione fuori controllo e una drastica perdita del potere d' acquisto per le famiglie. Si prevede che i poveri assoluti in breve tempo passeranno da sei a dodici milioni (20 persone su 100). Questa economia liberal capitalistica ha privatizzato tutto e, con "dereti legge", ha costretto per due anni milioni d'Italiani a restare isolati e chiusi in casa, privandoli del lavoro e della libertà. Il liberismo economico e privatistico, che ha contaminato tutti, più che come un progetto dotato di una dignità politico-ideologica, è stato applicato come una rivendicazione del «diritto a fare i propri comodi», producendo solo povertà, caos e disordine.

Alla luce di questo scenario, nasce il partito del Popolo della Famiglia, che non è un movimento, che in queste elezioni si presenta con una aggregazione più ampia come Alternativa per l'Italia. Non siamo rimasti in riva al fiume e assistere passivamente al declino del nostro Paese abbiamo deciso di scendere nel guado e dare il nostro contributo per una Calabria che ha voglia di cambiare pagina, per una Calabria che è stanca delle solite chiacchiere elettorali, di una Calabria che ha voglia di "risorgere". Siamo stanchi di assistere, anche in questa campagna elettorale, a candidati che sfruttano il loro ruolo per fare la campagna elettorale circondati da decine di poliziotti e forze dell'ordine, non sono candidati come tutti gli altri? Questo significa che non c'è democrazia e pari condizioni tra i candidati.


PER APPROFONDIRE: Famiglia moderna. La non-vocazione dei «child-free»


Questa non è dittatura politica? Noi siamo convinti che c'è un'altra Calabria, operosa di persone pensanti che non si piegano e si rassegnano, ma che hanno un grande amore per la propria terra. nonostante le difficoltà e il poco tempo a disposizione e l'impossibilità di raggiungere tutti per spiegare le ragioni della nostra scelta noi ci siamo per dare la possibilità ai cittadini di scegliere liberamente i propri rappresentanti. Il risultato è secondario, importante è la denuncia, la presenza e la testimonianza, sicuri di avere intrapreso la strada giusta per costruire un domani migliore. In questo nostro paese che esclude e non include, con una stampa asservita e distratta, la nostra presenza è già una grande vittoria. Non confondeteci con gli altri partiti, siamo ricchi di principi e valori che sono il nostro faro.

Non ci rassegneremo mai di gridare che l'unico diritto è quello della vita e della difesa della famiglia naturale e che l'unico progresso è sociale di tutti, e non può essere mai quello individuale. Se si vuole continuare su questa strada che ci condurrà sicuramente verso il baratro sociale, politico ed economico, continuate a votare gli uomini di questi partiti virtuali che hanno governato i soldi publici solo per interessi individuali e corporativi e non per i beni comuni. Se volete, invece, dire basta, se volete reagire, ribellarvi, cambiare pagina, per essere protagonisti della storia e del vostro futuro, avete il dovere morale di andare a votare per affermare che la loro non è l'Italia e nè la Calabria che vogliamo. Noi sogniamo e lottiamo per una Calabria migliore, non da sfruttare per trasferire in altri lidi la ricchezza prodotta, ma una terra di uomini laboriosi pensanti culturalmente liberi e motivati. Vi chiediamo di non votare questi candidati che nulla hanno a che fare con la Calabria: giudici, magistrati, procurattori, deputati, senatori, imprenditori e burocrati, che oggi vi chiedono il voto ma il giorno dopo le elezioni spariranno.

Siete fuori dagli schieramenti e vi proponete come alternativi a tutti i partiti. Resterete in solitaria anche dopo il voto o potreste appoggiare qualche proposta di governo?

Siamo alternativi a questi partiti, non siamo soli, la nostra forza sono i valori e i principi naturali che vengono prima della politica e che la stessa non può  modificare. Diceva Oscar Luigi Scalfaro: può  sembrare che nel nostro paese vincano la prepotenza, l'arroganza, la corruzione, l'ingiustizia, la violenza, i ladri e i disonesti, non è  vero, sono solo tappe, solo i valori arrivano a destinazione. Se riceveremo il mandato dei cittadini e saremo presenti  in parlamento, saremo solo dalla parte di coloro che condivideranno con noi questi Valori per un nuovo umanesimo sociale e cristiano.

Articoli Correlati