La città è grata al presule di origini reggine, già vescovo di Rossano-Cariati
Rossano, cittadinanza onoraria all’ordinario militare d’Italia
Profonda la gratitudine dell’amministrazione comunale a monsignor Santo Marcianò
Redazione Web
28 Febbraio 2017
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Il Conferimento della cittadinanza onoraria a Mons. Marcianò da parte del comune di Rossano è un atto di gratitudine verso un uomo che ha dimostrato, nei fatti e con la sua opera meritoria di Arcivescovo di Rossano-Cariati, profonda devozione alla Città del Codex e al nostro territorio. L’Amministrazione comunale ha dimostrato grande sensibilità proseguendo e portando a compimento l’iter amministrativo avviato dall’Esecutivo Antoniotti, sintomatico che tale riconoscimento rappresenta la volontà unanime dell’intera cittadinanza. Si rafforza, così, la collaborazione e la sinergia tra le Istituzioni cittadine e la Chiesa diocesana che da sempre, nella nostra realtà, coesistono e convivono nel pieno spirito di collaborazione. È quanto fanno sapere dal Coordinamento cittadino del movimento “Rossano Prima di Tutto” plaudendo all’iniziativa istituzionale intrapresa dal Sindaco Stefano Mascaro e dal Presidente del Consiglio Rosellina Madeo, con la preziosa collaborazione dell’Arcivescovo S.E. Mons. Giuseppe Satriano, che culminerà nel prossimo Consiglio comunale di Giovedì 16 Marzo 2017, convocato per conferire la cittadinanza onoraria all’Ordinario militare d’Italia, già Pastore della Chiesa di Rossano-Cariati, S.E. Mons. Santo Marcianò. Mons. Marcianò continua ad essere – afferma Giuseppe Antoniotti, capogruppo consiliare di RpT – un punto di riferimento per la comunità rossanese e per il territorio della Sibaritide. A lui ci lega un affetto forte e sincero. Chi ha avuto, direttamente o indirettamente, la possibilità di entrare in contatto con Don Santo ha sicuramente arricchito la sua esistenza di contenuti e valori. L’essere diventato, negli anni, punto di riferimento e custode dei valori inalienabili, per la nostra gente e per le Istituzioni di questo vasto e difficile comprensorio, lo ha reso figura indispensabile per la nostra realtà. Negli anni di pastorale nella nostra diocesi, Marcianò è stato motivatore sociale, è stato animatore culturale di elevatissimo spessore, per i fedeli e per il popolo laico. Ed è stato chi, per primo, ha creduto, più degli stessi rossanesi, nell’inestimabile valore del Codice Purpureo, come propulsore per una nuova stagione di rilancio di Rossano e del comprensorio. Se oggi diamo un valore emblematico alla Città del Codex, se oggi siamo l’unica realtà calabrese a custodire un Patrimonio dell’Unesco è per merito di Mons. Marcianò. La sua opera meritoria per Rossano è viva ancora oggi. Da Sindaco – precisa Antoniotti – ho avuto l’onore di poter confrontarmi più volte ed avere da lui suggerimenti preziosi che hanno reso Rossano una città con una rete di servizi sociali sicuramente solida. Fu allora che maturò l’idea, insieme alla Maggioranza del tempo ed ai miei collaboratori, di conferire lo status di cittadino onorario a Mons. Marcianò. Un impegno ed una promessa, questa, che assunsi pubblicamente, nel novembre 2013, durante la cerimonia di commiato dalla nostra comunità del nominato Ordinario militare d’Italia e che solo per a causa dei noti eventi amministrativi, che si susseguirono nei mesi a seguire, non potei onorare. Ma sono contento che il Sindaco Mascaro ed il Presidente del Consiglio Madeo, cogliendo anche lo sprone dall’attuale Arcivescovo di Rossano-Cariati S.E. Mons. Giuseppe Satriano, abbiano voluto proseguire questo iter. Attendiamo con gioia l’arrivo di Don Santo a Rossano, sicuro – conclude Antoniotti – che i rossanesi sapranno riservargli l’accoglienza che merita un figlio illustre di questa Città.
È uno spiacevole episodio quello registratosi a Schiavonea, dove un cittadino straniero, in evidente stato d’alterazione, ha dato fuoco all’auto di un sacerdote, parcheggiata nel piazzale antistante la chiesa.
Vicinanza e solidarietà arriva dall’arcivescovo di Rossano – Cariati. monsignor Aloise, alla comunità salesiana e a tutti gli ospiti dell’Oratorio danneggiato. La sua condanna e l’appello: «Impegno comune a difesa di legalità e diritti».
Dopo due anni in cui non si sono potute svolgere le manifestazioni esterne legate ai Riti della Settimana Santa, le comunità si apprestano a viverli di nuovo in preparazione alla Pasqua del Signore.
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