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La comunità diocesana si stringe attorno ai due diaconi che saranno ordinati sacerdoti nella solennità di Maria Ausiliatrice. Un segno di speranza e di grazia per tutta la Chiesa reggina, chiamata a sostenere con la preghiera il cammino di don Angelo e don Pietro.
La diocesi di Reggio Calabria - Bova si prepara a vivere un momento di intensa gioia con l’ordinazione presbiterale di don Angelo Pensabene e don Pietro Casciano, che avverrà sabato 24 maggio, memoria liturgica di Maria Ausiliatrice, presso la Basilica Cattedrale di Reggio Calabria.
A presiedere il rito, alle 18.30, sarà monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova . I due diaconi reggini saranno ordinati sacerdoti per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del presule, al termine di un cammino di discernimento e formazione vissuto nel Seminario arcivescovile di Reggio Calabria.
Don Angelo Pensabene, originario della parrocchia di San Biagio a Gallico Superiore, dove è stato ordinato diacono il 30 ottobre scorso, celebrerà la sua prima Messa proprio nella sua comunità parrocchiale domenica 25 maggio alle 19.
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Don Pietro Casciano, invece, presiederà la sua prima celebrazione eucaristica alle 17 dello stesso giorno, nella parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio a Ravagnese, dove era stato ordinato diacono il 4 ottobre.
Le due comunità potranno così condividere con gioia l’inizio del ministero presbiterale di due giovani che hanno saputo mettersi in ascolto della chiamata del Signore, accompagnati dalla preghiera e dall’affetto di amici, familiari e formatori.
«Ogni vocazione è una convocazione. È questo che posso testimoniare con ferma fede alla luce della mia piccola esperienza di vita», aveva detto don Pietro Casciano subito dopo la sua ordinazione diaconale.
Una testimonianza che si intreccia con quella di don Angelo Pensabene, che aveva raccontato con stupore la trasformazione del proprio percorso: «Se mi fermo per un attimo a ripensare che solo sette anni fa ero dietro una scrivania, immerso nel mio lavoro quotidiano tra numeri, scadenze e consulenze, mi rendo conto della grazia che ha cambiato la mia vita».
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