Avvenire di Calabria

Il vescovo riformatore è stato proclamato protettore degli operatori della comunicazione da papa Pio XI nel 1923

San Francesco di Sales, il patrono dei giornalisti si celebra oggi

Oggi la lettura del messaggio della 56esima Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali

di Redazione web

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Oggi è la festa del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales. In questo giorno, il Santo Padre diffonde il messaggio annuale per la 56esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Perché è stata istituita questa Giornata e per quale motivo San Francesco di Sales sia stato proclamato protettore degli operatori della comunicazione? Scopriamoli insieme.


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La Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali è l’unica giornata istituita dal Concilio Vaticano II. E non è un caso. Fu istituita, infatti, con lo spirito di «rendere più efficace il multiforme apostolato della Chiesa con l’impiego degli strumenti di comunicazione sociale», celebrando ogni anno in tutte le diocesi del mondo, appunto, «una giornata nella quale i fedeli siano istruiti sui loro doveri in questo settore».

La Giornata delle comunicazioni sociali, l’attualità dell’informare

Da allora, anche grazie ad un messaggio del Santo Padre pensato per la giornata, si rinnova ogni anno la riflessione non solo sull’informazione, settore in continuo mutamento, ma anche sull’impatto che essa ha sulla comunicazione. Il tema è annunciato il 29 settembre dell’anno precedente. Il testo vero e proprio del messaggio è diffuso dal Papa il 24 gennaio, giorno in cui si celebra la memoria di Francesco di Sales, santo patrono dei giornalisti.

Ci si chiede come mai, questo santo – San Francesco di Sales - vescovo riformatore, convinto assertore dell’umanesimo devoto, innamorato di Cristo, fautore dell’unità della Chiesa, come ci ricorda Elio Guerriero, «testimone ancora oggi credibile di vita cristiana pervasa dall’amore di Dio e del prossimo», sia patrono proprio dei giornalisti.

San Francesco di Sales, la verità esercitata con giudizio

San Francesco di Sales, in un contesto di conflittualità con il mondo calvinista, alla contrapposizione, ha scelto la via del dialogo. La forza delle sue convinzioni cristiane riuscì ad arrivare anche a coloro che non poteva raggiungere personalmente. Per incontrare, infatti, i molti che non avrebbe potuto raggiungere con la sua predicazione a causa della distanza fisica, ma anche per questione di tempo, iniziò a comunicare con tutti, pubblicando in luoghi pubblici o facendo scivolare sotto le porte delle case, “manifesti” semplici, ma allo stesso tempo utili per impatto comunicativo. In questo modo ottenne splendidi risultati, riportando tantissimi alla fede cattolica, dissolvendo così la proposta calvinista.

È proprio grazie a questa brillante intuizione che, nel 1923, in occasione del terzo centenario della morte, San Francesco di Sales è proclamato da papa Pio XI patrono dei giornalisti. Ma anche di «tutti quei cattolici che, con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina».

Una figura la sua, per testimonianza e stile, ancora attuale. Un faro ed un modello da seguire, insomma, per chi ha scelto la professione giornalistica. Prima di essere un lavoro, una vocazione, un servizio alla comunità.

Giornata comunicazioni sociali, il tema di quest'anno

«Ascoltate!» è il tema che papa Francesco ha scelto per la 56esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che si celebra il 29 maggio. Dopo il messaggio del 2021, centrato sull’andare e vedere, nel nuovo annuncio di quest’anno il Santo Padre «chiede al mondo della comunicazione di reimparare ad ascoltare». La pandemia - parola di Francesco - «ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati.


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L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale». Continua Bergoglio: «Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto». «Gesù stesso - ancora il Papa - ci chiede di fare attenzione a come ascoltiamo perché per poter veramente ascoltare ci vuole coraggio, ci vuole un cuore libero e aperto, senza pregiudizi». «In questo tempo nel quale la Chiesa tutta è invitata a mettersi in ascolto per imparare ad essere una Chiesa sinodale, tutti - conclude il Pontefice - siamo invitati a riscoprire l’ascolto come essenziale per una buona comunicazione».

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