Formazione e dialogo: monsignor Salvatore Santoro parla della Scuola biblica paolina. Ascolta il podcast
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La comunità diocesana di San Marco Argentano – Scalea ha vissuto oggi una giornata di festa, il neo vescovo, monsignor Stefano Rega ha preso possesso canonico della diocesi.
Monsignor Stefano Rega ha fatto questo pomeriggio il suo ingresso solenne nella diocesi di San Marco Argentano – Scalea. Nominato vescovo dal Papa il 10 dicembre e ordinato il 18 febbraio nella sua Aversa, alle 15 è stato accolto dalle autorità civili e militari e dal popolo santo di Dio, in piazza della Riforma.
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Prima del saluto di benvenuto delle autorità, ha sostato per un momento di adorazione al Santissimo Sacramento e di venerazione del Santissimo Crocifisso, nella chiesa della Riforma.
Il neo vescovo, in corteo, si è incamminato poi alla volta della Cattedrale, facendo una breve sosta nella chiesa dedicata al Patrono della diocesi, san Marco Evangelista. L’arrivo in Cattedrale alle 16.30.
I sindaci della diocesi hanno poi fatto dono al nuovo vescovo di un calice e una pisside in argento. Il corteo ha poi raggiunto la Cattedrale, che non è riuscita a contenere i tanti fedeli accorsi per accogliere il vescovo. In molti hanno potuto seguire la celebrazione nella cripta della stessa Cattedrale attraverso i maxischermi.
Presente anche una delegazione di Aversa - diocesi di provenienza del nuovo pastore - con il vescovo Angelo Spinillo assieme a preti e fedeli. Davanti alla porta della Cattedrale Rega è stato accolto dal decano del Capitolo, canonico Antonio Fasano, che gli ha fatto venerare l’antica croce reliquiario. All’inizio della celebrazione, il suo predecessore Leonardo Bonanno, ha rivolto al nuovo vescovo un indirizzo di saluto da parte del clero e del popolo presentando la realtà della diocesi. Subito dopo il cancelliere ha dato lettura della bolla pontificia di nomina di papa Francesco.
Nell’omelia Rega, ha detto: «“Ascoltatelo” è la parola centrale della liturgia di questa seconda domenica di Quaresima, “donami un cuore che sa ascoltare” è la prima parola - ha continuato Rega - che ho scritto nel primo messaggio a questa cara diocesi».
«Dio sa mettere insieme tutti i pezzi e f are per noi un magnifico mosaico. C’è già un filo provvidenziale che unisce le nostre storie, le nostre vite e i nostri sogni. Tutta la storia della Salvezza in cui anche noi siamo inseriti è la storia di cuori in ascolto, che riconoscendo la voce e l’appello di Dio si sono messi in cammino lasciando le loro sicurezze. Dopo aver ascoltato – ha continuato Rega - mettiamoci in cammino, per salire in alto, come invita a fare oggi il Signore in alto per superare come afferma papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre cosi”. Anch’io non voglio stare chiuso in un castello, ma camminare per le vie di questa nostra terra e seminare sorrisi e speranza, donando a tutti il Vangelo della misericordia. Per strada come ha fatto Gesù, incontrando volti, sofferenze, e offrendo a tutti una mano per dare salute e salvezza».
Monsignor Rega è nato a Villaricca in provincia di Napoli e ha da poco compiuto 54 anni. Dopo il diploma di maturità, è entrato nel Seminario Maggiore di Napoli frequentando la Pontificia Facoltà teologica dell’Italia Meridionale. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1993 e incardinato nella diocesi di Aversa, qui ha ricoperto vari incarichi. Nel 2010 è stato nominato cappellano di sua santità da papa Benedetto XVI.
Prima della nomina a vescovo da parte di papa Francesco, Rega era parroco della parrocchia san Nicola di Bari in Giugliano, e dal mese di settembre vicario episcopale per la carità.
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Sono stati giorni anche di scambio di conoscenza ed esperienza sul campo per i presenti