
La Messa in suffragio del Papa sarà giovedì in Cattedrale a Reggio
L’arcivescovo della Diocesi di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone parteciperà alla celebrazione esequiale
Giovedì, 14 febbraio, il santuario di San Gaetano Catanoso ospiterà un incontro diocesano di preghiera per i fidanzati sul tema «È vita, è futuro», ispirato al messaggio dei vescovi italiani per la recente giornata della vita. L’iniziativa è rivolta a tutti i giovani e, in particolare, ai fidanzati ed alle coppie che, attraverso i percorsi di formazione parrocchiali o zonali, si stanno preparando a celebrare il Sacramento del matrimonio.
L’incontro, che vuole essere anche memoria dell’anniversario della nascita del santo sacerdote, è previsto alle ore 20 e si accosta alla vita in due guardandola alla luce dei suoi valori più alti. Il primo spunto è fornito dal discorso di Papa Francesco per l’apertura della Giornata mondiale della Gioventù: «Che cosa ci tiene uniti? Perché siamo uniti? È la certezza di sapere che siamo stati amati con un amore profondo – ha detto il pontefice – che non vogliamo e non possiamo tacere; un amore che ci provoca a rispondere nello stesso modo: con amore. È l’amore di Cristo quello che ci spinge. Un amore che unisce è un amore che non si impone e non schiaccia.
È l’amore del Signore, amore quotidiano, discreto e rispettoso, amore di libertà e per la libertà, amore che guarisce ed eleva. È l’amore del Signore, che sa più di risalite che di cadute, di riconciliazione che di proibizione, di dare nuova opportunità che di condannare, di futuro che di passato. È l’amore silenzioso della mano tesa nel servizio e nel donarsi: è l’amore che non si vanta, che non si pavoneggia, l’amore umile, che si dà agli altri sempre con la mano tesa. Questo è l’amore che ci unisce oggi». L’altra riflessione è sempre stimolata dal Santo Padre, ricordando le sue parole alla veglia con i giovani in cui Francesco diceva: «Abbiamo visto questo bello spettacolo sull’Albero della Vita che ci mostra come la vita che Gesù ci dona è una storia d’amore, una storia di vita che desidera mescolarsi con la nostra e mettere radici nella terra di ognuno. Quella vita non è una salvezza appesa “nella nuvola” in attesa di venire scaricata, né una nuova “applicazione” da scoprire o un esercizio mentale frutto di tecniche di crescita personale. Neppure la vita che Dio ci offre è un tutorial con cui apprendere l’ultima novità. La salvezza che Dio ci dona è un invito a far parte di una storia d’amore che si intreccia con le nostre storie. Lì viene il Signore a piantare e a piantarsi; è Lui il primo nel dire “sì” alla nostra vita, Lui è sempre il primo. È il primo a dire “sì” alla nostra storia, e desidera che anche noi diciamo “sì” insieme a Lui. Lui sempre ci precede, è il primo». Infine il punto di vista dei vescovi italiani in occasione della 41esima Giornata nazionale per la Vita: «”Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa”.
L’annuncio di Isaia al popolo testimonia una speranza affidabile nel domani di ogni donna e ogni uomo, che ha radici di certezza nel presente, in quello che possiamo riconoscere dell’opera sorgiva di Dio, in ciascun essere umano e in ciascuna famiglia. È vita, è futuro nella famiglia», concludono dalla Cei.
L’incontro del 14 febbraio, festa di San Valentino – vuol essere un’occasione propizia per invitare i fidanzati, anche i “lontani”, a riscoprire la bellezza del vivere un’esperienza di spiritualità semplice, come coppia in ascolto e in dialogo a due con Gesù.
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