Avvenire di Calabria

Sanità: card. Lojudice (Siena), “operatori sanitari tutto il giorno in prima linea”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“Gli operatori sanitari sono tutti i giorni in prima linea e svolgono un lavoro importante per aiutare il prossimo e dunque li ringrazio di cuore, soprattutto per l’impegno mostrato durante la pandemia. Sono stati i nostri punti di riferimento in un periodo buio per tutta l’umanità”. È quanto scrive il card. Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, in un messaggio inviato ai promotori dell’incontro “Dal tempo sospeso al dono del tempo. Vita e relazioni durante e dopo la pandemia” che si tiene oggi a Sarteano alle ore 18,30. L’evento, organizzato dall’Associazione medici cattolici italiani e dalla comunità parrocchiale di Sarteano per la festa di San Luca patrono degli operatori sanitari, offrirà un focus sulla vita e le relazioni durante e dopo la pandemia. Per l’occasione don Antonio Bartalucci, parroco ad Abbadia San Salvatore, offrirà una riflessione sull’argomento.

“Dovremmo provare ad uscire – prosegue il cardinale – dalla nostra zona di sicurezza e a relazionarci con il mondo esterno. Per fare ciò dobbiamo cercare di guardare a chi ci sta vicino con gli occhi di cristiani per non far sentire nessuno inadatto e a disagio, ma anzi fratello e sorella”. “Questo – continua – perché dopo il Covid ognuno di noi, anche inconsciamente, si è allontanato sempre di più dal mondo esterno, preferendo la solitudine e rifugiandosi nel mondo virtuale perdendo spesso il contatto con il resto del mondo. Si è preferito l’io al noi”. 

“Penso – sottolinea Lojudice – ai nostri ragazzi e ragazze, che più di tutti hanno sofferto la mancanza di relazioni vive e vere. Lo stare con gli altri è alla base della nostra vita, del nostro essere cittadini. Fare parte di una comunità ci rende completi. Sempre”. “La nostra missione come cristiani – continua il cardinale – è quella di esserne il collante, la garanzia che la casa comune tiene e sarà sempre un punto di riferimento. Dobbiamo – tutti insieme – rilanciare la solidarietà e la cooperazione come metodo del vivere comune”. “Non possiamo parlare di pace e di solidarietà a livello mondiale, se non siamo in grado di coltivarle nella nostra vita quotidiana”, conclude il porporato.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: