Avvenire di Calabria

Il primo anno concluso con la Messa celebrata dal vescovo Parisi presso il complesso interparrocchiale San Benedetto nella solennità di Pentecoste

Lamezia, concluso il primo anno della Scuola biblica diocesana

Il presule: «Nel Vangelo, un forte messaggio di incoraggiamento, speranza, ma anche impegno»

di Redazione Web

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«Dove passa il cristiano non ci può essere più tanfo di vecchio. Dove passa il cristiano c’è l’odore del Crisma, dello Spirito, c’è davvero l’odore della novità e la novità si distingue per un solo ingrediente: la gioia, quella del Vangelo». Così il vescovo, monsignor Serafino Parisi, durante l’omelia della Santa Messa di Pentecoste con cui si è concluso anche il primo anno della Scuola Biblica Diocesana “Shekhinah” (Tenda della presenza).

Lamezia, un anno di Scuola biblica

Nel giorno in cui la Chiesa ha celebrato la solennità di Pentecoste, con una Santa Messa presieduta dal vescovo, monsignor Serafino Parisi, ed officiata nel complesso interparrocchiale San Benedetto, si è concluso domenica sera il primo anno della Scuola Biblica Diocesana “Shekhinah” (tenda della presenza).

Pensata in modo particolare ma non esclusivo per i diaconi permanenti, gli insegnanti di religione cattolica e gli operatori pastorali che, volendo coltivare la passione per la Sacra Scrittura, hanno inteso perfezionare gli strumenti per l’accostamento e la diffusione della Parola di Dio, gli incontri hanno registrato la presenza di moltissimi laici, anche non impegnati nella parrocchie o “lontani”, che, giunti a Lamezia pure da fuori Diocesi, ogni quindici giorni si sono dati appuntamento per due ore di approfondimento su tematiche legate alla Sacra Scrittura.


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Il ciclo di incontri, tenuto da monsignor Parisi che ha letteralmente accompagnato i presenti in un cammino di “Introduzione alla lettura critica della Bibbia attraverso i testi”, infatti, è stato anche un momento di riflessione e di confronto sia per chi è “lontano” sia per coloro che con cuore sincero sono alla ricerca di quel Dio di Gesù Cristo molto distante dalle rappresentazioni, spesso distorte, che del Signore nel tempo sono state date.

Un’idea, quella della formazione, fortemente voluta da monsignor Parisi che nel corso della conferenza stampa di presentazione della Scuola aveva parlato di «grande scommessa del nostro tempo» e che, stando ai 730 iscritti con una presenza media agli incontri quindicinali del 90%, è stata vinta.

Nella Parola un forte messaggio di speranza, incoraggiamento e impegno

«Vorrei immaginare, oggi, con voi - ha detto, invece, il vescovo Parisi durante l’omelia della Santa Messa di Pentecoste - quale poteva essere stato il pensiero, la riflessione degli apostoli, di Maria, nell’evento della Pentecoste, cioè quando lo Spirito Santo, con la pienezza dei suoi doni, spirato dal Risorto toccò la vita di queste persone che erano state legate a Gesù con tutte le loro potenzialità ma anche con tutte le loro fragilità. Persone che, molto probabilmente, non avevano ancora compreso la portata del dono e le conseguenze estreme della sequela di Gesù».

«La grande parola che ci viene data oggi dalla liturgia che stiamo celebrando - ha aggiunto il vescovo Parisi - è una parola di incoraggiamento. È certamente una parola di speranza, ma è anche una parola di impegno. Noi, non gli altri, siamo chiamati perché altrimenti ci chiudiamo ancora una volta dentro queste mura per fare questo gioco che è il gioco di chi piange di più. Invece, noi siamo chiamati ad uscire» e «lo Spirito Santo agisce nella nostra vita e nella vita della Chiesa non per farci chiudere, ancora una volta, in gruppetti autoconsolatori» ma per darci la forza di «poter costruire speranza dove c’è la parola di disperazione» e «di essere davvero i costruttori della pace dove c’è desiderio di pace».


PER APPROFONDIRE: A Lamezia il raduno regionale dei gruppi di preghiera di Padre Pio


«È dal testo biblico – ha aggiunto monsignor Parisi - , dalla Parola di Dio, certamente mediata dal magistero e dalla tradizione della Chiesa, che noi riusciamo a scoprire queste verità, la grandezza di questo mistero che è mistero e rimane mistero all’interno del quale, però, tutti dobbiamo lasciarci coinvolgere e lo Spirito che agisce in noi farà grandi cose perché questa è la finalità dello studio della Sacra Scrittura nella visione della Chiesa».

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