Avvenire di Calabria

Arrivano gli effetti della riforma della rete scolastica prevista dal PNRR e attuata in chiave di ridimensionamento dal Governo

Scuola in Calabria, gli effetti del dimensionamento: oltre la metà degli istituti comprensivi soppressi e accorpati

Ecco come cambia la geografia degli istituti scolastici provincia per provincia. Intanto il ministero concede una prorga

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Arrivano gli effetti della riforma della rete scolastica prevista dal PNRR e attuata in chiave di ridimensionamento dal Governo. Previsti numerosi accorpamenti amministrativi, che porteranno alcuni risparmi, rendendo però più pesante (a partire dal nodo sicurezza) il lavoro di dirigenti scolastici e direttori amministrativi (DSGA), allontanandoli da studenti e genitori e ampliando di molto il personale che ciascuno dovrà gestire. Tra le prime Regioni ad adeguarsi ai parametri fissati centralmente c’è proprio la Calabria.

Scuola in Calabria, ecco come cambia la geografia

Il nuovo piano calabrese prevede la soppressione di oltre la metà degli Istituti Comprensivi (primo ciclo), che verranno accorpati ad altri: il numero medio di plessi da gestire passerà da 7 a 15. «E la Calabria potrebbe essere solo uno specchio della situazione nazionale…», ha motivo di ritenere Tuttoscuola nel suo report sul dimensionamento scolastico, frutto di una analisi dei dati emersi dal piano licenziato dalla Regione.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Nessuna sede scolastica verrà chiusa, secondo quanto annunciato dal Governo. Si tratta – spiega ancora il sito online di settore - «di una riorganizzazione amministrativa che non ha a che vedere con la denatalità, infatti il numero medio di studenti di cui si occuperà ogni preside non resterà invariato ma crescerà di molto».

I dati e le analisi di Tuttoscuola: «situazioni al limite del controllo»

Il Dimensionamento scolastico in Calabria porterà, tuttavia, ad una ecatombe di istituti. Tante le istituzioni scolastiche soppresse (quasi un quarto) rispetto a quelle esistenti. Per la precisione, il numero delle 360 istituzioni scolastiche funzionanti in questo anno scolastico si ridurrà di 79 unità già dal 2024/25, di altre due dall’anno scolastico 2025/26 e di ulteriori tre dal 2026/27, attestandosi alla fine a 276 con una soppressione complessiva di 84 istituzioni scolastiche (il 23,3% in meno).

Per effetto di questa considerevole riduzione, la Regione ha previsto numerosi accorpamenti di scuole e plessi scolastici tra le istituzioni rimanenti. Accorpamenti che, «in particolare per le istituzioni del 1° ciclo, daranno luogo a situazioni al limite del controllo e della gestione da parte della dirigenza scolastica preposta e dei DSGA coinvolti».

È questo l’effetto dell’attuazione della legge 197/2022 per il bilancio 2024 che al comma 557 definisce i parametri per la riorganizzazione del sistema scolastico. Tuttoscuola, partendo proprio dall’analisi della situazione in Calabria, prova a descrivere quelle che potrebbero essere le conseguenze del dimensionamento scolastico che si stanno profilando a livello nazionale.

Un dirigente scolastico arriverà a gestire fino a 30 istituti. Emblematico il caso di Tropea

Nel 2001 a livello nazionale ciascun dirigente scolastico si occupava in media di 3,9 sedi scolastiche. Nel 2022 di 5,2; nel 2032 ciascuno ne seguirà in media 6,1. «Qualcuno – è questa la sorpresa – si dividerà anche tra 20 o 30 sedi a decine di chilometri di distanza! Un numero veramente eccessivo se ci si aspetta che possa svolgere il ruolo di “leader educativo” della comunità scolastica alla quale sovraintende, come si legge nei documenti ministeriali e nella letteratura anche internazionale; il rischio è che si ritrovi ad essere suo malgrado un burocrate».

Ad esempio, nella provincia di Vibo Valentia, per prendere il caso più clamoroso, dal prossimo anno vi sarà una istituzione scolastica di Tropea con ben 33 plessi scolastici da gestire, un’altra con 29, una terza con 28 e altre tre rispettivamente con 20, 18 e 17 sedi da amministrare. Non sarà facile prendere un appuntamento con il preside. Il quale se dovesse trascorrere una settimana in ogni sede (di cui, per dirne una, è responsabile anche penalmente della sicurezza) impiegherebbe quasi l’intero anno scolastico per visitarle tutte. Lo stesso vale per il suo staff amministrativo.

E non finisce qui. «Nella provincia di Catanzaro – calcola Tuttoscuola – funzionerà una istituzione scolastica con 28 plessi scolastici, un’altra con 27 e ulteriori quattro rispettivamente con 19, 18, 17 e 16 scuole da gestire e amministrare. Nella provincia di Cosenza funzioneranno due istituzioni scolastiche con 23 scuole e una con 21, oltre a quattro rispettivamente con 17 e 16 scuole da gestire» .


PER APPROFONDIRE: Dimensionamento scolastico in Calabria, c’è il piano definitivo: addio a 79 autonomie


Nella provincia di Reggio Calabria «la situazione non è molto diversa» : una istituzione scolastica con 23 scuole da amministrare, un’altra con 21 scuole, una terza con 19 plessi e due con 17 scuole.

I numeri del dimensionamento scolastico in Calabria provincia per provincia

In Calabria, entro il prossimo triennio, saranno dimezzate le istituzioni scolastiche. Le 892 scuole (intese come sedi, ovvero come punti di erogazione del servizio) dipendenti dalle 123 istituzioni scolastiche tuttora funzionanti verranno tutte prese in carico dal prossimo settembre dalle 58 accorpanti.

Catanzaro: le 20 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dall’anno scolastico 2024/25 verranno ridotte a 10; il carico medio delle 165 scuole dipendenti passerà da 8,25 scuole per istituzione a 16,50.

Cosenza: le 41 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dal 24/25 verranno ridotte a 19; il carico medio delle 276 scuole dipendenti passerà da 6,73 scuole per istituzione a 14,53.

Crotone: le 17 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dal 24/25 verranno ridotte a 8; il carico medio delle 90 scuole dipendenti passerà da 5,29 scuole per istituzione a 11,25.

Reggio C.: le 26 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dal 24/25 verranno ridotte a 13; il carico medio delle 195 scuole dipendenti passerà da 7,50 scuole per istituzione a 15,00.

Vibo Valentia: le 19 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dal 24/25 verranno ridotte a 8; il carico medio delle 166 scuole dipendenti passerà da 8,74 scuole per istituzione a 20,75.

Scuole dimensionate, l’annuncio del MiM: «Flessibilità per un anno»

Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete scolastica, frutto della riforma PNRR del dimensionamento, notizia di queste ultime ore, il ministero dell’istruzione e del merito ha previsto che i dirigenti scolastici titolari di più sedi possano essere supportati da docenti facenti funzioni vicarie per le sedi oggetto di dimensionamento.

Una scelta, ha spiegato il ministro Valditara a margine del consiglio dei ministri di ieri, «che da un lato conferma quanto da noi sempre detto, cioè che nessun plesso con la riforma del dimensionamento sarà chiuso, e che dall’altro consentirà di avere un servizio più capillare, a vantaggio di famiglie e territori, rispetto a quanto accadeva con la precedente organizzazione che vedeva un dirigente titolare su una sede scolastica e reggente sulle altre».

Il dl proroga al 5 gennaio il termine ultimo del 30 dicembre per l’approvazione da parte delle Regioni dei piani di dimensionamento consentendo alle stesse, se lo vorranno, di avvalersi di un temporaneo meccanismo di flessibilità sugli accorpamenti: per il solo anno scolastico 2024-2025, infatti, sarà possibile incrementare il numero di autonomie scolastiche fino a un massimo del 2,5% rispetto al contingente definito dal Decreto 127 del 2023. Con questa ulteriore soglia, e la nuova scadenza del 5 gennaio 2024 per provvedere al dimensionamento, si renderà dunque possibile a tutte le Regioni di adottare i piani in tempo per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2024-2025.

Il meccanismo di flessibilità potrà essere utilizzato anche dalle Regioni che hanno già deliberato il dimensionamento. Poiché gli obiettivi di dimensionamento indicati per il triennio dal decreto 127 del 2023 non possono essere modificati, essendo questo un preciso adempimento del PNRR, l’eventuale incremento temporaneo di autonomie scolastiche per il prossimo anno scolastico dovrà essere riassorbito nel corso delle due annualità seguenti. Per l’istituzione della figura dei vicari è previsto un investimento di 21 milioni di euro annui. Per la flessibilità organizzativa la spesa sarà di 3,6 milioni di euro per il 2024 e di 7,4 milioni per il 2025.

Articoli Correlati