Avvenire di Calabria

Ecco uno degli effetti del lockdown: gli istituti, in cui studiano 900mila allievi e lavorando 180mila dipendenti potrebbero chiudere i battenti

Scuole paritarie, due giorni di sciopero: «Rischiamo di chiudere»

Redazione Web

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Stop alle lezioni, anche se a distanza, per le scuole paritarie: sciopero indetto dal 18 al 19 maggio. In una nota, le Presidenze Nazionali dell’USMI (Unione Superiori Maggiori d’Italia) e della CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori), annunciano l’iniziativa manifestando “tutto il disagio e la difficoltà che scuole pubbliche paritarie cattoliche fanno dinanzi alla fatica di tante famiglie a pagare le rette, all’indebitamento di tanti Istituti che non ce la fanno più a pagare gli stipendi dei docenti e del personale amministrativo. Ora tocca alla politica – si legge nel comunicato – ma noi vogliamo e possiamo sostenerla. Come? Attraverso un gesto simbolico che faccia rumore e coinvolga tanti altri cittadini, oltre ogni schieramento, perché chi ama la scuola sa bene che questa è trasversale a tutto”.

Le Presidenze nazionali dell’USMI e della CISM, promuovono quindi un gesto simbolico nella speranza che sia appoggiato da tutti, in rappresentanza delle 12 mila scuole paritarie, i 900 mila allievi coinvolti, i 180 mila dipendenti. “Se due giorni di sciopero responsabile e con didattica alternativa possono creare disagio, questo rappresenta solo un accenno al disastro di un servizio che potrebbe riprendere solo parzialmente a settembre. Proponiamo che nei giorni 19 e 20 maggio, giornate che vedono partire le votazioni degli emendamenti: le nostre scuole interromperanno le lezioni e per questi due giorni allievi, docenti e famiglie esporranno un #Noisiamoinvisibili per questo governo; ciascuna scuola paritaria si adopererà con lezioni, video, dirette Fb dalle pagine delle scuole che saranno aperte a tutti per diffondere i temi della libertà di scelta educativa; il diritto di apprendere senza discriminazione; parità scolastica tra pubblica statale e pubblica paritaria; libera scuola in libero stato; appelli alla classe politica perché non condanni all’eutanasia il pluralismo culturale del nostro Paese”.

Un appello, quello delle scuole paritarie, raccolto anche dalla Cei. “Chiediamo con forza che non si continuino a fare sperequazioni di trattamento, riconoscendo il valore costituito dalla rete delle paritarie”. La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana torna a rilanciare la “forte preoccupazione” espressa già in queste settimane da genitori, alunni e docenti delle scuole paritarie, a fronte di una situazione economica che ne sta ponendo a rischio la stessa sopravvivenza.

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