
ASCOLTA IL PODCAST | Vittime di mafia, voci dalla Calabria
Ai nostri microfoni ascolterete le parole di Stefania Gurnari, madre del piccolo Antonino ferito dalla ‘ndrangheta, e don Pino Demasi.
Sono 17 i progetti selezionati con la terza edizione del Bando Beni Confiscati, promosso dalla Fondazione con il Sud in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara e rivolto alle organizzazioni non profit meridionali, per un totale di quasi 7 milioni di euro. Le iniziative permetteranno l’avvio o il rafforzamento di attività di economia sociale (ristorazione, ricettività, agricoltura, artigianato, etc.) su terreni ed edifici confiscati alle mafie, capaci di offrire servizi al territorio e opportunità di inclusione socio-lavorativa per persone svantaggiate. Gli interventi coinvolgono complessivamente oltre 140 organizzazioni tra associazioni, cooperative sociali e altri soggetti del terzo settore, enti pubblici, privati. Saranno 6 in Campania, 4 in Calabria, 5 in Sicilia e 2 in Puglia e saranno sostenuti complessivamente con circa 6,8 milioni di euro (una media di 400mila euro a progetto) grazie al contributo di circa 2 milioni di euro della Fondazione Vismara.
In Italia i beni immobili confiscati sono 23.576, concentrati soprattutto in sei regioni (Sicilia 43,51%, Campania 12,76%, Calabria 12%, Puglia 9,46%, Lazio 7,02%, Lombardia 6,88%). Non sono disponibili, però, dati certi sul numero di beni utilizzati, non va meglio sul fronte delle aziende confiscate: su 3.585 solo una decina sono date in gestione a cooperative di dipendenti, mentre la stragrande maggioranza resta in carico all’Agenzia nazionale per i beni confiscati che non ha ancora deciso la destinazione.
Ai nostri microfoni ascolterete le parole di Stefania Gurnari, madre del piccolo Antonino ferito dalla ‘ndrangheta, e don Pino Demasi.
Il nome del sacerdote è comparso nell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione antimafia “Hybris” sulla cosca Piromalli di Gioia Tauro.
La zona sud di Reggio Calabria, più segnatamente i quartieri limitrofi di Pellaro e Bocale, sono al centro di un’azione specifica su due beni confiscati che avranno una finalità sociale.