Avvenire di Calabria

Al teatro di Reggio Calabria la visione del docufilm del regista reggino Fabio Mollo e della collega Alessandra Cataleta

“Semidei”, al Cilea il racconto inedito sui Bronzi chiude il 50° del loro ritrovamento

Tra gli autori del film prodotto da Palomar anche il giornalista reggino per anni vicedirettore de "La Stampa" Giuseppe Smorto

di Redazione Web

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La prima di "Semidei" del regista reggino Fabio Mollo e della collega Alessandra Cataleta, ieri sera al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, chiude il sipario sugli eventi legati al 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

Sold out al Cilea per "Semidei", in sala anche il neo direttore del Museo reggino Fabrizio Sudano

L'evento ha fatto registrare il sold out al Cilea di Reggio Calabria. "Semidei" può essere definito un «film d'autore» che propone un racconto "diverso" sulla più sensazionale scoperta archeologica degli ultimi 50 anni: i Bronzi di Riace. In sala erano presenti anche i massimi rappresentanti istituzionali della città tra cui il neo prefetto Clara Vaccaro e il da poco nominato nuovo direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Fabrizio Sudano che inizierà il suo mandato a metà del prossimo mese di gennaio.


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Il docufilm è stato realizzato da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per la nota casa di produzione cinematografica Palomar Media, con la regia del reggino Fabio Mollo e Alessandra Cataleta e cofinanziato dalla Regione Calabria - Dipartimento istruzione, formazione, pari opportunità - e dalla Fondazione Calabria Film Commission.

Il racconto inedito dei Bronzi di Riace, i "Semidei" giunti dal mare

Scritto da Armando Maria Trotta, Giuseppe Smorto, Massimo Razzi e Fabio Mollo,  e con il contributo del professor Daniele Castrizio, docente di numismatica presso l’Università di Messina e profondo conoscitore delle due statue, ripercorre mezzo secolo di storia raccontando la vicenda dei Bronzi di Riace, i due misteriosi guerrieri che riemersero dal mare di Riace nel 1972, dopo duemila anni passati sott’acqua.

Nel film immagini di repertorio e materiale contemporaneo scelto con cura dai registi si alternano e si mescolano, provando a creare un unico presente lungo 2500 anni per immaginare il futuro.


PER APPROFONDIRE: Bronzi di Riace, dal ritrovamento alle ipotesi: oltre mezzo secolo di interrogativi


Attraverso interviste, documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in tumulto, il documentario ripercorre periodi storici significativi grazie a preziosi materiali d’archivio e alle suggestive testimonianze di esperti e storici. Ma anche attraverso il racconto e il punto di vista della cosiddetta gente comune.

"Semidei" è stato presentato in anteprima alla 20esima edizione delle “Giornate degli autori” nella sezione “Notti veneziane” alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia. È stato presentato inoltre a Nairobi in Kenya, nei prossimi mesi anche in Giappone a Tokyo, in Portogallo a Lisbona e in altri importanti Festival internazionali. Ieri sera la "prima" dinnanzi al pubblico di Reggio Calabria, città Natale di Fabio Mollo e Giuseppe Smorto, giornalista, per anni vice direttore del quotidiano "La Repubblica".

L'omaggio a Gerardo Sacco, artista cultore della Magna Grecia

La chicca finale, uno dei momenti più emozionanti della serata, è stato il momento della consegna della targa - a firma del presidente Roberto occhiuto Occhiuto e della vicepresidente Giusi Princi  - che la Regione Calabria ha voluto consegnare al maestro orafo calabrese Gerardo Sacco per i suoi 60 anni di carriera: «A Gerardo Sacco, Maestro orafo che per sei decenni ha plasmato il suo destino nelle suggestioni della Magna Grecia, creando gioielli che narrano storie millenarie. Il suo percorso, intrecciato tra tradizione e innovazione, ha portato prestigio alla Calabria in Italia e nel mondo, ispirando le nuove generazioni con un fulgido esempio di intraprendenza, perseveranza e coraggio».

L'omaggio a Gerardo Sacco sul palcoscenico del Teatro Cilea

Un commosso Sacco «colto di sorpresa», invitato a salire sul palco, ha ringraziato per il riconoscimento «inaspettato», proprio nel giorno in cui ha tagliato l'importante traguardo. «Io sono più grande dei Bronzi di dieci anni», ha detto ironicamente. E a proposito delle due statue di Riace ha aggiunto: «Spesso mi ispiro a loro per realizzare i miei gioielli, ma non li ho mai copiati per come sono». Da qui l'invito ai giovani che amano la Calabria: «Quello che vi raccomando, nella vita non copiate mai. Copiare no, ma ispirarvi sì e la nostra regione offre tanta bellezza da questo punto di vista».

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