Avvenire di Calabria

All'incontro è intervenuta anche la Vice Presidente Nazionali alle Comunicazioni Mariuccia Lo Presti

Oppido – Palmi, a monte Zervò l’assemblea dei soci del Serra Club

Toccante la testimonianza di padre Giuseppe Calderone, missionario in Uruguay: «Noi chiamati ad annunciare Gesù»

di Caterina Sorbara

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Si è tenuta giovedì 3 agosto sul monte Zervò, l’Assemblea dei Soci del Serra Club Oppido Mamertina-Palmi, presieduto dalla dott.ssa Lucia Ioculano e con la partecipazione straordinaria di monsignor Francesco Milito, anche Cappellano del Club diocesano, del vice Cappellano don Rosario Attisano, del Governatore del Distretto Gaetano Cammarata e dalla Vice Presidente Nazionali alle Comunicazioni Mariuccia Lo Presti.

I lavori dell'Assemblea dei soci del Serra Club di Oppido - Palmi

Dopo  l’accoglienza da parte  del  responsabile della Cooperativa Sociale “Il Segno”, don Benedetto Rustico, impegnato da tempo in importanti azioni di solidarietà e di accoglienza;  la riunione ha avuto inizio con  la recita dell’Ora Terza, presieduta da Mons. Francesco Milito.

Subito dopo la presidente   Lucia Ioculano, si è  soffermata sugli scopi del Serra Club, sottolineando che è importante  essere concreti e positivi, due parole che nascono dalla fede in Gesù .


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Il movimento internazionale laicale al servizio della Chiesa è sorto in  America, e prende  il nome di un frate minore francescano, Juniper Serra, che nel ‘700 fu evangelizzatore di vaste aree del “nuovo mondo”.

Tra gli scopi dei Club, c’è quello di aiutare il Seminario nell’occuparsi degli aspetti che riguardano il rapporto della Chiesa con i giovani, riunendoli insieme alle famiglie, per creare momenti di riflessione alla ricerca della possibilità che in ognuno di essi si riveli, se esiste, la vocazione al sacerdozio. Non solo.

Uno dei momenti fondamentali dell’attività dei “serrani” è la preghiera, che precede ogni incontro di lavoro e l’azione di  testimonianza in cui  volontari si prodigano per diffondere l’idea che la Chiesa, il Seminario e le vocazioni, si possano aiutare anche con una forma di missionariato laico che impegna uomini e donne anche attraverso la divulgazione della cultura, della solidarietà e la promozione di quei valori etici che sono alla base della civile convivenza tra gli uomini.

Serra Club Oppido - Palmi, presentato il nuovo consiglio direttivo

A seguire  la Presidente  ha presentato  il nuovo consiglio direttivo composto da: Gino Gatto Segretario, Fabio Pelle Tesoriere, Vittoria Cicciari Vice Presidente alle Vocazioni, Sabrina Ungheri  Vice Presidente ai Programmi, Domenico De Angelis Vice Presidente  alle estensioni e Caterina Sorbara  Vice Presidente alle  comunicazioni.

La presidente, ha poi   proseguito con la presentazione del programma dell’anno sociale 2023-2024, elaborato dal Consiglio Direttivo, illustrando le attività che verranno svolte per il conseguimento degli obiettivi serrani, come momenti di preghiera, di formazione e di cultura, convegni, concorsi, uscite sul territorio e in tutta la Regione,  un ritiro spirituale ad Assisi, incontri con altri Clubs e tanto altro ancora.

Monsignor Francesco Milito nel suo intervento ha detto: «Nonostante il nostro Club sia uno dei più giovani d’Italia, sta producendo molti frutti.  Ricordatevi che quello che si fa bene è il Signore che lo permette». Monsignor Milito ha sottolineato, inoltre, l’importanza delle vocazioni, esortando i serrani ad essere sempre vicini ai seminaristi ed ai sacerdoti, soprattutto ai sacerdoti anziani.

Il Governatore Gaetano Cammarata si è soffermato sull’importanza della condivisione, della fratellanza e della fede che contraddistinguono i Cristiani. «La fede - ha detto - va coltivata, è importante aprire una  piccola finestra e Dio penserà a tutto».

La Vice Presidente Mariuccia Lo Presti , ha rimarcato l’importanza della condivisione e della fratellanza, mentre la Past President Antonietta Bonarrigo,  ha  ricordato, non senza emozione, la nascita del Club e tutte le importanti iniziative che si sono susseguite in questi anni.

La Bonarrigo, designata responsabile nazionale del Concorso Scolastico che il Serra  Club bandisce ogni anno, ha sottolineato  l’importanza della divulgazione del bando in tutte le scuole del territorio. Emozionante, coinvolgente e ricca di spiritualità è stata la testimonianza di Padre Giuseppe Calderone OMI, missionario in Uruguay.

La testimonianza di padre Giuseppe Calderone

Padre Giuseppe dopo aver ricordato i il fondatore Sant’Eugenio de Mazenod, ha  così testimoniato: «È una gioia essere qui con voi, anche perché ho visto nascere questo Club e credo fortemente che la cosa più bella nella Chiesa, sia la condivisione dei carismi. Condividere ciò che abbiamo ricevuto. Sono i Uruguay dal 2015 e mi trovo a  4 Km da Montevideo. Nel 2001 gli Oblati hanno fatto una missione giovanile e per la prima volta ho visto  tutti i giovani  lavorare insieme nella luce di Dio. In quei giorni ho capito la bellezza del carisma, perché ho visto che erano i giovani i protagonisti della missione».

«Vedere i giovani mettersi in gioco, dedicare il loro tempo è stato fondamentale per proseguire con questo carisma. Ho sempre vissuto la parrocchia di Tresilico e ho respirato la fede, non solo all’interno della parrocchia, ma nella mia famiglia sin da piccolo. Negli anni 90 Oppido Mamertina ha vissuto momenti bui, in particolare l’8 maggio del 1998 con la strage dove è morta la piccola Maria Angela Ansalone».

«Cambiare il mondo cambia te stesso»

«In quei momenti, mi sono chiesto spesso il  perché di  tanto dolore, tanto odio e se fosse possibile un cambiamento. Ricordo di aver trovato una medaglietta dove da un lato era raffigurato San Francesco e dall’altro c’era scritto: "Se vuoi cambiare il mondo cambia te stesso". Ho sentito così la necessità di entrare in modo attivo nella vita della chiesa, come scout e come catechista».

Ha raccontato poi della sua esperienza come missionario in Uruguay. «Nel 2005 è morto Giovanni Paolo II e la sera prima del funerale, ho partecipato alla veglia di preghiera a San Giovanni in Laterano, dove  mi ha colpito la frase: "Non abbiate paura, spalancate le porte a Cristo”. Ho capito che quella era la mia strada e sono entrato in noviziato».

Cosa significa essere missionario

«Il giovedì guardavamo dei films e mi hanno segnato:  Mission e quello sulla vita di Mons. Romero. Mi ha colpito l’esperienza di  una chiesa missionaria e ho sentito che quella era la chiamata. All’inizio volevo andare in Irlanda, perché avevo sentito che una chiesa era stata venduta e trasformata in una stazione . Poi  siccome come Oblati abbiamo delle delegazioni all’estero, mi è stato proposto l’Uruguay e ho accettato».


PER APPROFONDIRE: Serra Club Oppido, concluso il concorso scolastico: ecco i premiati


«In Uruguay - ancora la testimonianza del missionario - nelle scuole l’insegnamento è laico, la famiglia è disgregata  e ci sono molte ragazze madri. La partecipazione alla messa è meno del 5%. All’inizio è stato difficile, ma ho trovato un lato molto positivo: la chiesa è vicina alla gente, è una chiesa familiare e mi sono innamorato di questa  chiesa, che ha bisogno di missionari e di un annuncio forte di Gesù».

«Il missionario - ha concluso padre Giuseppe - è qualcuno chiamato ad annunciare Gesù. Annunciare quello che noi abbiamo ricevuto. Non cambiare il mondo, ma annunciare Gesù. Il laicismo in Uruguay ha inserito una visione di vita che appiattisce la speranza, c’è una percentuale di suicidi altissima, più di due persone al giorno. Non esiste la visione della vita eterna. C’è una visione pessimistica della vita. Un verso di una canzone dice: “Perché continuare a sognare se poi vai a finire in una tomba?” Questo influisce anche nella Chiesa. In Uruguay la fame più grande è di Gesù, è necessario donare  la speranza che viene dalla fede. Un bisogno di un annuncio esplicito: è Gesù Cristo che salva la tua vita. È necessario risolvere il problema spirituale e quello materiale non è altro che la conseguenza».

Infine la dott.ssa Ioculano ha presentato i nuovi soci: lando Rocco, Buonarosa Ladislao e  Giada Maria Gazzano.

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