La Varia settecentesca e il busto argenteo di San Bruno presto saranno restituiti al loro antico splendore. Sono infatti partiti i lavori di restauro, a finanziare i quali, un importante istituto di credito italiano. Insieme ai capolavori di Caravaggio e di Antonello da Messina, ha deciso di valorizzare anche la preziosa opera d'arte serrese. Gli interventi saranno eseguiti presso il museo della Certosa a Serra San Bruno, dal restauratore Antonello Adduci e dal suo team. Diverse le fasi di restauro che potranno essere seguite dai visitatori direttamente nel cantiere che sarà aperto alle visite il lunedì.
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La Varia di San Bruno risale al 1797 ed è custodita, assieme al busto del Santo, nella Certosa di Serra. A realizzarla, è stato l'artista napoletano Luca Baccaro. I quattro lati del "tronetto" processionale sono rivestiti di lamine d'argento lavorate a sbalzo con motivi fitomorfi. Al centro di ogni lato vi è un medaglione d'argento incorniciato con rami di palma di bronzo.
Il lato A raffigura una scena con i monaci certosini risparmiati dal terremoto del 1783.Nel lato B si vedono i monaci che ringraziano Dio per lo scampato pericolo. Nel lato C è riprodotto lo stemma della famiglia Taccone di Sitizano, donatrice della varia, e nel lato D lo stemma della Certosa. La Varia viene posta sotto al busto reliquiario argenteo di San Bruno, risalente al 1516, e conservato nella chiesa conventuale della Certosa.