Eletto il nuovo Consiglio nazionale della Federazione che raccoglie i 190 periodici diocesani
Settimanali Cattolici, i due eletti per il Sud sono calabresi
L'assemblea elettiva si è svolta a Roma a partire da giovedì scorso e si è conclusa oggi. Si tratta di un risultato storico per la delegazione di Calabria e Basilicata
di Redazione Web
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Sono due i consiglieri calabresi eletti nel Consiglio Nazionale della Federazione Settimanali Cattolici (FISC), appartenenti alla delegazione calabro-lucana guidata da don Enzo Gabrieli, direttore del settimanale “Parola di Vita” dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.
Si tratta di don Davide Imeneo, responsabile del settimanale diocesano di Reggio Calabria – Bova, “Avvenire di Calabria” e consigliere nazionale Fisc uscente, e di Saveria Maria Gigliotti, direttore di “Lamezia Nuova” della Diocesi di Lamezia Terme, entrambi eletti negli unici due posti disponibili per la circoscrizione Sud della Federazione italiana dei Settimanali Cattolici (la circoscrizione comprende anche le delegazioni di: Sicilia, Sardegna, Puglia e Campania). Si tratta di un risultato storico: la delegazione di Calabria e Basilicata, infatti, non aveva mai eletto due consiglieri. Imeneo e Gigliotti (nella foto in alto insieme al Presidente uscente, Mauro Ungaro) rappresenteranno la delegazione Calabria-Basilicata insieme al delegato don Enzo Gabrieli. Nel Consiglio nazionale della Federazione dei settimanali cattolici, tra l’altro, vi è anche un altro calabrese: si tratta di Raffaele Iaria, delegato per le testate estere.
L’elezione è giunta al termine della XX Assemblea nazionale ordinaria elettiva svoltasi a Roma da giovedì a sabato e centrata sul tema “La Fisc: una voce a servizio del Paese. Informazione, cultura e sinodalità”.
Ad apertura dei lavori è intervenuto monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana che nel corso del suo intervento ha sottolineato che «è urgente rinnovare quel patto col territorio che dà ragione alla vostra presenza. Se un settimanale diocesano perde il rapporto con il contesto di riferimento smarrisce completamente la sua essenza. La radicalità, nel senso pieno del termine, cioè l’andare fino alle radici, sta proprio nel rapporto viscerale con le Chiese locali, con i paesi, con le persone. Senza questa bussola preziosa si perde l’orientamento. Scriviamolo un nuovo patto che metta al centro la difesa delle donne contro ogni forma di violenza, il dare voce a chi non ha voce, narrare la creatività della carità e le storie che testimoniano la sua irriducibile forza, il linguaggio come forma di incontro, la ricchezza spirituale che è sempre un guadagno, e tanto altro ancora… Un nuovo patto che non faccia a meno della transizione digitale e che, per questo, favorisca il dialogo generazionale. Certamente le testate Fisc hanno una diffusione capillare in forma cartacea e il digitale può sembrare ancora oggi una sfida. Ma proprio per questo è una grande opportunità: lo scambio tra generazioni può favorire la trasmissione attraverso canali differenti. Non abbiate paura di questo!».
La delegazione calabro-lucana che ha partecipato alla XX Assemblea elettiva della Fisc. In alto da sinistra: Saveria Gigliotti (Lamezia), Don Enzo Gabrieli (Cosenza-Bisignano), Anna Russo (Rossano-Cariati), Domenico Marino (Cassano allo Jonio), Giovanni Lucà (Locri - Gerace). In basso: Don Davide Imeneo (Reggio Calabria - Bova); Mario Arcuri (Catanzaro - Squillace).
Il delegato regionale, don Enzo Gabrieli, ha evidenziato che «il settimanale diocesano non è solo uno strumento di comunicazione o un giornale cartaceo ma sempre di più deve caratterizzarsi come un progetto pastorale, un ambito ecclesiale nel quale annunciare Cristo in una visione che metta in sinergia tutti gli ambiti della comunicazione». Per don Enzo, infatti, si passa «da un giornale cartaceo ad un progetto pastorale che chiamiamo “settimanale diocesano” e che mette insieme in maniera sinergica, sito, radio, televisioni, cartaceo, social e tutte le forme di comunicazione per far sì che possano svolgere un’azione pastorale e fare da filo d’oro tra tutti gli ambiti della pastorale per comunicare quel senso di Chiesa in uscita che sa leggere la storia dell’uomo e sa dire una parola alla luce del cammino di fede e dell’ascolto della Parola di Dio. Lavorare in questo modo sia nelle Diocesi che in delegazione regionale è un vero e proprio cammino di tipo sinodale».
Le parole del cardinale durante la consegna del premio “Giorgio La Pira – Città di Cassano” . Il presidente della Cei è intrevenuto sui temi cruciali della giustizia italiana e del fenomeno migratorio.
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